Dacia Maraini – Comportamento
Il silenzio, quando non è scelto, è pieno di echi sinistri, tracce di richiami falliti, di grida soffocate, di segnali di fumo che il vento ha disperso.
Il silenzio, quando non è scelto, è pieno di echi sinistri, tracce di richiami falliti, di grida soffocate, di segnali di fumo che il vento ha disperso.
Da un po’ di tempo a questa parte resto spesso a bocca aperta… mentre dormo:…
La solitudine è un mondo molto sensibile. Volontariamente ci vestiamo in una dimensione diversa. Quasi senza far rumore, perché la solitudine questo ci chiede: un rispettoso silenzio per ascoltare o perderci nei pensieri a dispetto di tutto l’assordante rumore e dei quotidiani tormenti che ci circondano. Ogni tanto fa bene staccare la spina e vestirsi “elegantemente” di solitudine.
Per una che come me lotta, ascolta e cerca di capire esiste quel punto in cui subentra la cosi detta “indifferenza” e da quella non c’è ritorno. Decadono emozioni, sentimenti, stima e voglia di continuare ad ascoltare e capire. Ecco che allora non soffri più, asciughi lacrime e regali lo stesso menefreghismo, arroganza e strafottenza che ricevi.
Non ho bisogno di portare i pantaloni per avere gli attributi!
Le persone che fanno di te il loro “argomento quotidiano” sono persone prive di contenuti. E per usufruire di quel qualcosa chiamato “parola” che il signore gli ha concesso di qualcosa di “interessante” devono pur parlare.
La capacità di riflettere e di porsi ogni tanto qualche utile domanda non ce l’hanno tutti. Anzi, spesso si tende a puntare il dito dando agli altri la colpa di ciò che in realtà dovremmo domandare a noi stessi se in qualche modo ne siamo in ben che minima parte responsabili.