Dacia Maraini – Libri
Il romanzo è certamente un lungo viaggio intorno al mistero del tempo. Ho sempre fame di tempo.
Il romanzo è certamente un lungo viaggio intorno al mistero del tempo. Ho sempre fame di tempo.
Era quasi mezzanotte e il Primo Ministro stava seduto da solo nel suo ufficio, a leggere una lunga relazione che gli scivolava via dalla mente senza lasciare la minima traccia. Aspettava una chiamata dal presidente di un paese remoto e, tra il chiedersi quando quel disgraziato avrebbe telefonato e il cercare di allontanare gli spiacevoli ricordi di una settimana lunghissima, faticosa e complicata, nella sua testa non c’era molto spazio per altro. Più cercava di concentrarsi sui caratteri stampati della pagina, più chiara vedeva la faccia maligna del suo avversario politico. Questi era apparso al telegiornale quel giorno stesso non solo per elencare tutte le cose terribili successe nell’ultima settimana (come se ci fosse bisogno di ricordarle), ma anche per spiegare perché fossero, dalla prima all’ultima, colpa del Governo.
Lo scrittore è un uomo che più di chiunque altro ha difficoltà a scrivere.
No, non è un fantasma; è un uomo del cielo e della terra, ecco tutto.
Non ha mura, Timbuktu, perché da sempre pensano, laggiù, che la sua bellezza, da sola, fermerebbe qualsiasi nemico.
– La politica non è superstizione – dichiarò Velluti.- È ancora peggio. I gatti neri non chiedono la tangente – disse Archivio.
E poiché conosco tutto ciò, e sono una Maestra, so anche che non scopriremo mai – assolutamente mai – la ragione autentica della nostra esistenza. Potremo arrivare a scoprire come, dove, quando e in quale maniera ci troviamo qui. Ma il perché è – e sarà sempre – un quesito senza risposta. L’obiettivo principale del Grande Architetto dell’Universo è noto soltanto a Lui, e nessun altro.