Daniela Husar – Carità
Quando si aiuta una persona in difficoltà, non si fa altro che un atto di generosità che rispecchia il nostro desiderio, se fossimo nelle sue stessa situazione.
Quando si aiuta una persona in difficoltà, non si fa altro che un atto di generosità che rispecchia il nostro desiderio, se fossimo nelle sue stessa situazione.
Finché il cuore che riceve è sottomesso a quello che dona, sarà solo carità. L’amore s’inchina per congiungere la propria anima con il tuo dolore ed essere parità d’amore.
Non ci sono emozioni oltre le mura dei sentimenti. In esse si annidano gli attimi…
Ho visto persone donare sorrisi nei cuori di chi non conosce il confine della povertà. Ho visto persone con tasche piene donare solo il loro sporco egoismo.
L’uguaglianza è il più saldo legame dell’amore…
Il primo povero da accogliere siamo noi stessi, perchè la nostra povertà, a parte Dio, nessuno la vuole.
1] Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.[2] e se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.[3] e se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.[4] La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, [5] non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, [6] non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. [7] Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. [8] La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. [9] La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. [10] Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. [11] Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato. [12] Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.[13] Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
Finché il cuore che riceve è sottomesso a quello che dona, sarà solo carità. L’amore s’inchina per congiungere la propria anima con il tuo dolore ed essere parità d’amore.
Non ci sono emozioni oltre le mura dei sentimenti. In esse si annidano gli attimi…
Ho visto persone donare sorrisi nei cuori di chi non conosce il confine della povertà. Ho visto persone con tasche piene donare solo il loro sporco egoismo.
L’uguaglianza è il più saldo legame dell’amore…
Il primo povero da accogliere siamo noi stessi, perchè la nostra povertà, a parte Dio, nessuno la vuole.
1] Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.[2] e se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.[3] e se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.[4] La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, [5] non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, [6] non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. [7] Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. [8] La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. [9] La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. [10] Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. [11] Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato. [12] Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.[13] Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
Finché il cuore che riceve è sottomesso a quello che dona, sarà solo carità. L’amore s’inchina per congiungere la propria anima con il tuo dolore ed essere parità d’amore.
Non ci sono emozioni oltre le mura dei sentimenti. In esse si annidano gli attimi…
Ho visto persone donare sorrisi nei cuori di chi non conosce il confine della povertà. Ho visto persone con tasche piene donare solo il loro sporco egoismo.
L’uguaglianza è il più saldo legame dell’amore…
Il primo povero da accogliere siamo noi stessi, perchè la nostra povertà, a parte Dio, nessuno la vuole.
1] Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.[2] e se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.[3] e se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.[4] La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, [5] non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, [6] non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. [7] Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. [8] La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. [9] La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. [10] Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. [11] Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato. [12] Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.[13] Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!