Daniela Husar – Tempi Moderni
Viviamo in un mondo ovattato dove la superficialità abbonda e quello che conta realmente rimane seppellito chissà dove.
Viviamo in un mondo ovattato dove la superficialità abbonda e quello che conta realmente rimane seppellito chissà dove.
Qualcosa di buono lo ha fatto la cosiddetta crisi, ha creato nuovi posti di lavoro, quelli di chi cerca le soluzioni oppure dice di averle.
Dicono di non avere tempo. Ormai non si ha più tempo, e intanto si impiega un sacco di tempo a dire che non si ha tempo.
La condizione di italiano espatriato attiva il complesso dell’orfano sannita, un che di sventurato e diffidente, di irto e rusticamente astuto.
Oggi ci nascondiamo dietro le apparenze per occultare gli animi vacanti.
Non c’è nulla di più demoralizzante di uno scarso ma adeguato reddito.
si parla molto di crisi e di ciò che l’ha generata, dei suicidi, ma poco delle altre cause che hanno generato il malessere, I veri assassini di sempre sono dietro le quinte, autoassolti perché il fatto, secondo loro, non sussiste.E tutti sono degni di giudicare ed accusare gli altri.Nei laboratori sperimentano nuove ricette con i vecchi ingredienti e continuano a creare da quell’antico lievito madre che si chiama malapolitica il pane avvelenato per il paese, burocrazia malagiustizia malaffare corruzione…vista la pericolosità dei prodotti e del personale quei laboratori andrebbero chiusi.