Daniela Rando – Comportamento
Io voglio essere pazza. Sarei triste ed insoddisfatta, e perennemente infelice se non lo fossi. Dunque siate tristi ed insoddisfatti e perennemente infelici, voi poveri sani di mente.
Io voglio essere pazza. Sarei triste ed insoddisfatta, e perennemente infelice se non lo fossi. Dunque siate tristi ed insoddisfatti e perennemente infelici, voi poveri sani di mente.
Tutti lì a puntare il dito. Tutti lì a giudicare la vita altrui. Sì, è vero, ci sono persone che nuotano contro corrente, e con questo? Non c’è motivo per giudicarle. Non si può giudicare se conosci solo la metà della sua medaglia. Non siamo tutti uguali e non tutti muoviamo passi come li muove la massa. Dico io, invece di giudicare, perché non apprezzarli? Perché non apprezzare la loro forza e il loro coraggio. Si può davvero giudicare una persona perché la si vede diversa o forse migliore? Penso proprio di no.
Non mi smentiscomai.Semmai confermoe ribadisco.
Quando entriamo nella vita di una persona, quando le regaliamo il nostro essere e la riempiamo di parole, di immagini e di sogni, dobbiamo almeno essere certi di non prenderla in giro.
Non si può comprendere ciò che non si vive direttamente. In questo senso, chi non ha ancora vissuto un dolore dovuto alla perdita di una persona cara e importante, può solo teorizzare, immaginare. Capisci che non comprende quando inizia a pretendere reazioni e comportamenti impossibili a chi sta attraversando un grande dolore e, nel peggiore dei casi, quando arriva a prendere in giro la sua sofferenza, il suo aver bisogno di tempo, di stare solo, di fare ciò che gli sembra giusto in quel momento così difficile.
Sempre più spesso la libertà delle persone è soffocata dal pensiero dominante degli altri.
Con tutte le teste di cavolo che ho conosciuto nella vita, credo di essermi già guadagnata l’indulgenza plenaria.