Daniele De Patre – Anima
A lui non interessava ciò che si vedeva: a lui interessava ciò che si “sentiva”. Era la musica del cuore.
A lui non interessava ciò che si vedeva: a lui interessava ciò che si “sentiva”. Era la musica del cuore.
Mi guardo allo specchio, la polvere nasconde le rughe del viso, ma la polvere del tempo non nasconde le rughe dell’anima.
Mi piacciono i “dettagli”, sì mi fanno stare bene. Le parole, non quelle scontate, quelle dette quando non te le aspetti. La luminosità degli occhi e del sorriso dei miei figli. L’emozione di un abbraccio, di quell’abbraccio. I gesti, quelli che seppure piccoli, dopo non stai più come prima, quelli senza un perché, ma che li senti dentro. Un “grazie ne avevo bisogno” ascoltato ma soprattutto detto, dopo quella telefonata arrivata al momento giusto. E il vento, quello tiepido che ti scalda il cuore, perché supera l’apparenza e mi dona ogni giorno l’essenza.
A te che riesci a plasmare le giovani mentie rendi speciali questi momentisenza mai cercar…
L’anima volgare non ha futuro.
Quanti di noi sono veramente convinti di poter avere tanti amici, amici veri? Io non mi illudo. Siamo obiettivi, quante volte nei momenti di difficoltà, i cosiddetti amici si ricordano di noi? E noi degli altri? Forse per dire le solite frasi fatte, del tipo: come stai (e stop), mi dispiace (e stop), forza e coraggio (e stop), e a seguire: davvero stop, null’altro. In giro riscontro tante finte amicizie, a me non interessano. Provo e insisto nel tentativo di maturarne una (bel risultato), magari due (eccezionale), a tre non ci penso nemmeno. Non mi illudo, l’Amicizia quella vera è qualcosa di grandioso, non facile da “coltivare”. Occorrono “ben” due cuori pieni di Amore.
E l’animo di un altra anima che spinge un anima verso un nuovo animo.