Daniele De Patre – Comportamento
Nel momento in cui sappiamo di atrocità, violenze, ingiustizie e non facciamo nulla, proprio da quell’istante, possiamo ritenerci complici.
Nel momento in cui sappiamo di atrocità, violenze, ingiustizie e non facciamo nulla, proprio da quell’istante, possiamo ritenerci complici.
Caro Guglielmo, ho tanto meditato sul desiderio degli uomini di allontanarsi, di fare nuove scoperte, di percorrere il mondo, poi un impulso segreto limita il loro cammino, li spinge sulla via tracciata dall’abitudine, ed essi non si curano più di quel che avviene a destra e a sinistra. […] Un vasto panorama dai contorni confusi ci sta dinanzi all’anima: i nostri sensi come i nostri sguardi si perdono in esso, e con tutto il nostro essere noi aspiriamo alla voluttà di provare un unico, grande, potente sentimento. E quando abbiamo corso, quando il laggiù è divenuto il qui, tutto è come prima, noi siamo nella nostra povertà, negli angusti confini che prima ci chiudevano, e l’anima sospira il sollievo che le sfugge.Così il più irrequieto vagabondo desidera infine la sua patria e trova nella sua capanna, nel seno della sua sposa, nella schiera dei suoi bambini, nel lavoro compiuto per loro, la gioia che invano ha cercato nel lontano mondo.
In pubblico ci mostriamo forti, ma nel privato come sei realmente?
Le nostre bugie non piacciono a nessuno. Ognuno ama le sue.
È strano come un pensiero diverso dal nostro lo consideriamo sempre sbagliato.
Un gesto cortese, la carezza di uno sguardo amorevole, una piccola attenzione, pensieri che profumano…
Sarebbe meglio smettere di rispondere alle domande di chi non ha mai risposto alle nostre!