Daniele De Patre – Religione
C’è chi non crede in Dio. No sa cosa si perde.
C’è chi non crede in Dio. No sa cosa si perde.
Chi è abituato a camminare con gli altri, nel momento in cui dovrà farlo da solo, facilmente si perderà, ma c’è chi sa cosa significhi viaggiare con se stesso.
Il tempo: più vorremmo fermarlo, più scappa via. Lasciamolo scorrere come meglio crede.
La povertà evangelica, pur essendo un atteggiamento dello spirito ha bisogno di esprimersi anche in atteggiamenti concreti.
La parola Dio non è un nome, ma un’approssimazione naturale dell’uomo per designare una cosa inesplicabile.
Dicono che alla fine Dio perdonerà tutti, ed è proprio lì il problema.
Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni. Questi attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte. Perché il tempo è vicino. Giovanni alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono, e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.