Daniele Licciardo – Vita
Pensare troppo fa male…
Pensare troppo fa male…
Fermarsi a pensare alla vita che va avanti, una vita che non aspetta di seguire il suo corso, non ti rincorre per dirti ciò che davvero senti di voler fare e se guardo dentro me stessa la paura delle volte mi gela da fermare i miei passi. Ma amo la vita e devo correre più veloce perché non ho fatto abbastanza per curare il giardino della mia anima. Non devo dare colpa al tempo che lentamente fa cadere piccole gocce di rugiada a distruggere le speranze. Devo rialzarmi ogni mattina e fare tutto il possibile, provare, magare anche sbagliare e non dare le colpe a chi accanto a me fà il possibile per non smettere di credere. Guardo le mie mani fredde che a poco a poco si riscaldano sempre di piu, stringo forte i pugni e urlo e penso che davvero posso essere l inizio di tutto ciò che voglio se davvero voglio.
Ho visto il buio della notte, l’ho temuto e superato. Ho sentito le lame dei coltelli più affilati della falsità e ho medicato le mie ferite. Ho visto il peggio ma sono rimasta in piedi ad attendere la mia nuova alba. Ed ora sta sorgendo!
Cade la foglia in inverno e il ramo rimane solo ad aspettare il primo raggio di sole che porta la primavera così la foglia rinasce più verde, più bella e più forte…
Sporco sono, perciò faccio un tal strepito per la purezza. Nessuno canta così puramente come coloro che si trovano nel più profondo inferno. È il loro canto che scambiamo per il canto degli angeli.
Persone con esperienza che ci guidano, senza condizionarci, ad illuminare e ritrovare il sentiero, che è sempre sotto ai nostri piedi, ma che la coltre della sofferenza, il buio della disperazione, la fitta pioggia della delusione, la luce abbagliante della felicità materiale, il rumore assordante della confusione, le macerie del crollo d’aspettative, ci avevano fatto credere di avere smarrito; possono farci solo bene.
Adesso so che correre non serve. Niente si riesce ad afferrare rincorrendolo. Ci sono cose che se non scelgono di venirti incontro non le raggiungerai mai. E ce ne sono altre che vanno raggiunte con calma e con i passi giusti. Calma e riflessione ma mai adagiarsi sul quel maledetto: “poi vedrò”, che molto spesso diventa un “mai”!