Daniele Retto – Vita
Se gli alberi camminassero vivrebbero molto meno.
Se gli alberi camminassero vivrebbero molto meno.
Graffiandomi l’anima ho imparato a ricucirla. Graffiandomi il cuore ho imparato ad amare, come mai prima d’ora. Cercavo me, mentre vagavo nel vuoto di questa vita… e solo dopo essermi persa, nel buoi dell’esistenza, ho ritrovato me stesso.
Combatti contro la menzogna? Allora rifiuti gli uomini. Combatti contro l’odio? Allora rifiuti l’amore. Combatti contro il dolore? Allora rifiuti la vita. Tutto è legato a quello che siamo, tutto è una cosa sola, non si può smontare quella che è la realtà, perché la realtà non è componibile, è sono vivibile. E noi siamo gli autori di quello che viviamo. Viviamolo interamente.
Voglio tornare bambino, voglio annusare la Coccoina, voglio spalmarmi il Vinavil e poi togliermelo come se fosse una pellicina. Voglio usare i pennarelli per poi avere tutte le dita piene di piccole striscette colorate. Voglio rubare la merenda ai grandi. Voglio credere che il mio soldatino si sposti all’ultimo momento e schivi il proiettile. Voglio credere che l’astronauta è un lavoro che si può fare solo di notte, perché di giorno non ci sono le stelle per atterrare. Voglio credere che un mio amico è un mio amico per sempre, e non ti tradisce mai. Ma soprattutto voglio credere che Babbo Natale il carbone te lo porta solo se sei stato cattivo.
Vivo di folli amori platonici ed irresistibili attrazioni vuote.
L’invidia? È un potente corrosivo, ti corrode l’anima fino a rendertela a brandelli, e quelli che si nutrono di questo sentimento sono solo delle misere larve.
Mi sono seduto sul bordo della vita e con i piedi a penzoloni ho guardato l’infinito respirando il suo profumo.