Daniele Tartaglione – Ricordi
Alcune cose restano impresse sotto le palpebre; ciò ci ricorda che, anche se chiudiamo gli occhi, non svaniscono.
Alcune cose restano impresse sotto le palpebre; ciò ci ricorda che, anche se chiudiamo gli occhi, non svaniscono.
I ricordi sono come stelle, puntini nel firmamento della nostra vita ecco perché al tramonto sono più lucenti.
Alcuni ricordi legati alle persone che troppo presto ci hanno lasciato continuano a tenere in vita dentro di noi un dolore che non si attenuerà facilmente.
Sono invecchiato, il tempo è passato inesorabile, non ricordo più perché, avevo mille obiettivi, e speranze.Sono arrivato dove neanche credevo, in positivo e negativo, sono qui, con tanta esperienza dietro e poco tempo davanti.
Ho steso i ricordi ad asciugare, ma la pioggia è sempre lì in agguato e li bagna ancor prima di riporli nei cassetti.
I nostri ricordi sono indici d’archivio che vengono consultati e poi rimessi a posto in disordine da autorità che noi non controlliamo.
Una delle parole più interessanti, è “buco”. Ha dei significati e delle logiche diverse, o simili, in praticamente tutte le dottrine: ogni parte della scienza, inclusa la fisica e la matematica, architettura, religione, filosofia, medicina/anatomia, usato nella sua forma volgare per sfottere, o per andare da qualche parte. Un buco è il cerchio destino, è arte se è perfetto, ha due parti, entrambe di nature diverse, quella dell’ombra e della luce. Per qualcuno era stato il segnale di ingresso, tanto tempo fa, il modo per scoprire di aver attraversato la soglia, ed essere entrato in un nuovo universo, anche se questo fa parte di una scienza singolare ed unica, il sogno.