Dante Alighieri – Ricordi
Niente dà più dolore che il ricordare i momenti felici nell’infelicità.
Niente dà più dolore che il ricordare i momenti felici nell’infelicità.
Ci piace ciò che ricordiamo piacevole. Non ciò che lo è davvero.
È una contraddizione angosciante quella del tempo che deve passare per dimenticare. Perché il tempo è prezioso, la vita è preziosa e non bisognerebbe mai permettere al passato di condizionare gli attimi futuri. Eppure per me è così: i miei ricordi sono sempre lì, come una farfalla è appoggiata su un fiore, presenti in ogni attimo della mia vita, a trattenere il mio presente. E più mi domando quanto ci vorrà, più la mia vita resta ferma come quella farfalla in attesa di volare.
Nei viali della speranza si rincorrono i ricordi di un tempo lontano, quando l’innocenza della tenera età si lasciava avvolgere dal calore di un abbraccio materno.
Il suo ricordo mi ferisce, ma c’è, è presente, torna nella mia testa con un flash back, come quando cammini per strada e ti arriva un profumo nel naso, uno che conosci, che ti dà un ricordo allora rimani ferma e lo assapori fino infondo, lasciando che la testa raggiunga i ricordi della persona che lo indossava, che era con te l’ultima volta che lo hai trovato nell’aria. Poi svanisce, e con un sorriso malinconico ricominci a passeggiare.
La primavera più bella della mia vita fu un autunno.
Poi arriva un ricordo, uno che vorresti cancellare perché fa male troppo male, ma lui è li davanti a te e tu, tu diventi fragile, e, la tua fragilità è in quelle tue maledette lacrime, lacrime piene di dolore… dolore assurdo… che si perdono in quel ricordo.