Dario Fo – Matrimonio
È sempre meglio passare per la moglie di un marito falso, che per l’amante di un marito vero.
È sempre meglio passare per la moglie di un marito falso, che per l’amante di un marito vero.
Vedo uomini tradire mogli e fidanzate, donne sposate che fanno le gattemorte e si buttano fra le braccia del primo che le fa un complimento, sento scuse di ogni tipo sul perché di questa cosa e l’unica cosa che mi viene da pensare è “povertà di sentimenti”
Giovani eroi dall’aspetto aitante, vogliate sposare una donna affascinante. Sia ella bionda, sia ella scura, non è importante, ciò che importa è che sia una buona amante!
C’è di certo una differenza fra il matrimonio e gli arresti domiciliari, e prima o poi, la individuerò.
Io non ho una “compagna”, ho una moglie: io e lei non siamo due metà di una mela, ma una mela divisa in due metà.
Il legame di ogni rapporto, sia nel matrimonio sia nell’amicizia, sta nella conversazione.
Parlare di “matrimonio gay” in riferimento al Diritto Naturale suona come una forzatura, quasi bigotta, poiché motivata semplicemente da una tradizione linguistica – e sociale – che non è in questo caso sorretta dalla conoscenza dei presupposti del “matrimonio”. Ciò non significa che sia (o che debba essere) vietata l’unione omosessuale, ma che la definizione “matrimonio” le calzi stretta.