David Grossman – Libri
Ma a dire il vero ho parlato solo di te, cos’ho visto in te, e non sono capace di lasciarti andare senza che tu sappia cos’è successo a me in quei momenti.
Ma a dire il vero ho parlato solo di te, cos’ho visto in te, e non sono capace di lasciarti andare senza che tu sappia cos’è successo a me in quei momenti.
Recitò l’incantesimo del Volare e mentre si lasciava trasportare dalla forza della magia, mentre sentiva la vita fuggire, le ali nere che aveva sulla schiena si spiegarono al vento.
“Lo so. So che cosa provi per me.””Tu mi ami.” Mormoro.I suoi occhi si spalancano ancora di più. Apre la bocca. Fa un respiro profondo, come per scaricarsi. Ha l’aria torturata… vulnerabile.”Si” sussurra. “Io ti amo.”
Sulla tuta di Kane era comparsa una macchia rossa. Si ampliò rapidamente, divenendo una larga chiazza irregolare di sangue che quasi gli copriva la parte inferiore del petto. Seguì il rumore del tessuto che si strappava, sgradevole e intimo nella stanza affollata. La camicia si aprì come la buccia di un melone, si fece indietro su tutti e due i lati, mentre una piccola testa delle dimensioni di un pugno umano si spingeva all’esterno. Si contorceva e si dimenava come un serpente. Il piccolo cranio era quasi tutto denti, affilati e macchiati di sangue. La pelle era di un pallido colore malsano, scurito adesso da una bava cremisi. Le narici dell’equipaggio furono raggiunte da un odore fetido e indecente.Oltre a quelli di Kane, ci furono altri urli, grida di panico e orrore, mentre le persone si ritiravano istintivamente indietro. Il gatto li precedette in quella ritirata spontanea.Il cranio dentato si faceva convulsamente strada verso l’esterno. All’improvviso sembrò compiere uno scatto. La testa e il collo erano attaccati a un corpo tozzo coperto dalla stessa pelle bianca.
Non esiste miglior libro da leggere sennonché la nostra vita.
Scrivo per rifugiarmi e leggo per ritrovarmi. E viceversa.
Era la vertigine. L’ottenebrante, irresistibile desiderio di cadere. La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa.