Davide Capelli – Filosofia
Non sono un “genio incompreso”, mi avete compreso benissimo. Il problema è che non sono un genio.
Non sono un “genio incompreso”, mi avete compreso benissimo. Il problema è che non sono un genio.
Ti vestirai di nero per sfuggirle, piangerai le tue perdite in silenzio e ti aggrapperai alla speranza. Rincorrerai la vita, sapendo bene che la tua ora è arrivata, ma non lo saprai fin a quando il ticchettio dell’orologio ti avvertirà. D’altronde non l’hanno sconfitta i dittatori, che credevano di avere il mondo in mano, come puoi farcela tu? Tu non sei nessuno. Faresti meglio ad inginocchiarti uomo, perché la morte ha allungato le sue scheletriche braccia per afferrarti. Non potrai mai vincere una battaglia persa in partenza.
La conoscenza è virtù e la virtù è soprattutto un vantaggio per l’individuo che la esercita.
Per molti la morte non è altro che un’eterna tregua a tutti i dolori e gli affanni della vita.
La divisione in classi crea contrasto che genera odio che tramuta in violenza.
Sono stato un tempo fanciullo e fanciulla, arbusto e uccello e muto pesce del mare. – Da quali onori, da quale altezza di felicità io sono caduto per errare qui, sulla Terra, fra i mortali…
Tutto regolare, perché non regolare, se fosse regolare, non sarebbe regolare.
Ti vestirai di nero per sfuggirle, piangerai le tue perdite in silenzio e ti aggrapperai alla speranza. Rincorrerai la vita, sapendo bene che la tua ora è arrivata, ma non lo saprai fin a quando il ticchettio dell’orologio ti avvertirà. D’altronde non l’hanno sconfitta i dittatori, che credevano di avere il mondo in mano, come puoi farcela tu? Tu non sei nessuno. Faresti meglio ad inginocchiarti uomo, perché la morte ha allungato le sue scheletriche braccia per afferrarti. Non potrai mai vincere una battaglia persa in partenza.
La conoscenza è virtù e la virtù è soprattutto un vantaggio per l’individuo che la esercita.
Per molti la morte non è altro che un’eterna tregua a tutti i dolori e gli affanni della vita.
La divisione in classi crea contrasto che genera odio che tramuta in violenza.
Sono stato un tempo fanciullo e fanciulla, arbusto e uccello e muto pesce del mare. – Da quali onori, da quale altezza di felicità io sono caduto per errare qui, sulla Terra, fra i mortali…
Tutto regolare, perché non regolare, se fosse regolare, non sarebbe regolare.
Ti vestirai di nero per sfuggirle, piangerai le tue perdite in silenzio e ti aggrapperai alla speranza. Rincorrerai la vita, sapendo bene che la tua ora è arrivata, ma non lo saprai fin a quando il ticchettio dell’orologio ti avvertirà. D’altronde non l’hanno sconfitta i dittatori, che credevano di avere il mondo in mano, come puoi farcela tu? Tu non sei nessuno. Faresti meglio ad inginocchiarti uomo, perché la morte ha allungato le sue scheletriche braccia per afferrarti. Non potrai mai vincere una battaglia persa in partenza.
La conoscenza è virtù e la virtù è soprattutto un vantaggio per l’individuo che la esercita.
Per molti la morte non è altro che un’eterna tregua a tutti i dolori e gli affanni della vita.
La divisione in classi crea contrasto che genera odio che tramuta in violenza.
Sono stato un tempo fanciullo e fanciulla, arbusto e uccello e muto pesce del mare. – Da quali onori, da quale altezza di felicità io sono caduto per errare qui, sulla Terra, fra i mortali…
Tutto regolare, perché non regolare, se fosse regolare, non sarebbe regolare.