Davide Trezzi – Tempi Moderni
Abbiamo superato i limiti del divertimento e della coerenza, ma ormai non ci accontentiamo più neppure dell’infinito.
Abbiamo superato i limiti del divertimento e della coerenza, ma ormai non ci accontentiamo più neppure dell’infinito.
È già abbastanza brutto che la gente muoia di AIDS, ma nessuno dovrebbe morire d’ignoranza.
Se nel nostro tempo un falegname trentenne si professasse il Messia, come d’altronde gli Avventisti del settimo Giorno auspicano, andasse in piazza, ci dicesse parole d’amore, narrasse novelle, indicasse una nuova vita di povertà volta al bene spirituale, volesse che lo seguissimo diventando pescatori di anime e in ultimo impeto di vocazione divina si facesse crocifiggere dicendo che è per la nostra salvezza… Bhè, non v’è la pallida titubanza che sarebbe considerato un emerito imbecille.
Siamo nel ventunesimo secolo e ancora nessuno è riuscito a spiegare le uniche due realtà: “la volgarità e la morte”.
Social network: Alcuni ti aggiungono ma neanche ti salutano. Ti definiscono amico ma in realtà sei soltanto una persona delle tante sei solo un nome, un numero da aggiungere ad una lista. Un numero. Le persone sono ridotti a numeri.
Si profondono enormi energie per l’abolizione di ogni metodologia di tortura e poi si implementa ovunque la funzionalità “visualizzato alle…”
La scienza ci fornirà parti di ricambio per tutti gli organi del corpo. Ahimè, escluso il cervello.