Debora Guerriero – Vita
Vita, è un dono che sorvola l’abbandono!
Vita, è un dono che sorvola l’abbandono!
L’immensità del mare riflette l’immenso dono d’amare ed essere amati. Questo è l’unico vero potere dell’uomo.
Molte volte la vita è un intreccio indefinibile, un labirinto dove neanche i più abili hanno la possibilità di rintracciare la strada giusta. Ci sono strade senza sbocco, muri erti irraggiungibili, pareti indistruttibili, giacigli inespugnabili, strade che non conducono da nessuna parte, altre ancora in luoghi sbagliati, dove gli errori e le sconfitte, avanzano imperturbabili. Ma si deve andare avanti comunque, per imboccare in qualche modo il sentiero adeguato a noi, giusto o sbagliato che sia, l’importante che abbia un’uscita. Uno spiraglio di luce che ci conduca alla realtà, adeguata o non adeguata che sia, l’importante è riprendere in mano la strada chiamata speranza, con la consapevolezza di noi, con la lucidità delle nostre possibilità, e scelte, perché anche il labirinto più insidioso e difficoltoso ha sempre una via d’uscita e una strada che si chiama esistenza da percorrere con coraggio senza fine.
Viste dall’esterno molte vite sembrano sbagliate, irrazionali, pazze. Finchè si sta fuori è facile fraintendere le persone, i loro rapporti. Soltanto da dentro, soltanto camminando per tre lune con i loro mocassini si possono comprendere le motivazioni, i sentimenti, ciò che fa agire una persona in un modo piuttosto che in un altro. La comprensione nasce dall’umiltà non dall’orgoglio del sapere(da “Và dove ti porta il cuore”)
Il libro della mia vita lo intitolerei: “la grande forza”. Un libro fatto di dolore e di esperienze. Capitoli tracimati di lacrime, naufragate nelle delusioni e nelle ferite che la strada mi ha inflitto. Immagini raffiguranti attimi che non potrò mai dimenticare, piccoli momenti di gioia e di verità. Parole scritte in grassetto riportanti il nome delle persone più care e che amo e mi hanno amata di più. Ne ho scritto solo metà, e sono fiera del suo risultato. Malgrado gli intoppi, i malumori e le cadute, scorre benissimo. Ma per la seconda metà di questo capolavoro voglio un finale da urlo con tanto di rivincite, giustizia e fuochi d’artificio sullo scoccare del the end!
Nel profondo dei miei occhi tante immagini scorrono incessantemente. Spesso rivedo quella bambina che con grandi bracciate si faceva strada nel mondo dei grandi, lei che da loro aveva poco da imparare, perché era già nata vedendone troppe di cose.
Il primo giorno di vita è un frammento di tempo rubato all’oblio; l’ultimo respiro è la vittoria dell’eternità.