Si era convinto che le donne sono depositarie di una sapienza terapeutica notevolmente superiore a quella degli umini, sulla base di una semplice considerazione, vale a dire che le donne da tempo immemorabile si sono dedicate alla cura dei figli e, siccome tenevano alla loro sopravvivenza più che alla propria stessa vita, avevano elaborato rimedi di cui avevano con certezza sperimentato l’efficacia. In altri termini, a loro non interessava da cosa fosse generata la malattia, da quali squilibri o squilibri di umori ed elementi derivasse, a loro interessava una cosa sola: che non uccidesse i loro figli e quindi combatterla con rimedi validi.