Dody Antonelli – Ricordi
E poi succede che le risate finiscono e iniziano i ricordi e la nostalgia, non ti spieghi come mai sia finita così.
E poi succede che le risate finiscono e iniziano i ricordi e la nostalgia, non ti spieghi come mai sia finita così.
Il mio ricordo lo porterà via il vento,una brezza leggera ti porta via da me per semprecancellando tutto ciò che è stato e che sono stata.Il mio ricordo si spegnerà, lentamente, come lo stoppino di una candelabrucierà, lentamente, come brucia la mia anima nella sua prigione di ghiaccio.Brucia, la mia anima brucia, ma passerà.Ll mio ricordo, passerà.Brucia, la ferita aperta, proprio lì, al centro del mio cuore, bruciaIl sangue scende caldo, lento e scuro, mentre la mia agonia lentamente si placa…il cuore si quieta, l’occhio non piange, l’anima, lentamente, sprofonda in un “sonno” profondo fatto di oscurità, tanta, tanta, oscuritàil mio ricordo pian piano si spegnee il buio mi aiuta a non pensare, la notte scesomi fin nell’anima, mi quieta la mente, sedando la bestia feroce che mi divora dall’interno.Brucia e brucerà, ancora per un po’,la ferita rimarginata passerà e il mio ricordo moriràSolo una piccola cicatrice… il mio ricordo…non brucerà…
I ricordi diventano una seconda pelle.
Nessuno può cancellare i ricordi di ciò che abbiamo vissuto, nessuno può sapere se il futuro sarà meglio o peggio.Spesso la vita da ragione ai pessimisti ma ha un debole per chi sa “spingere” il cuore in avanti e più in alto, nonostante tutto.
Il ricordo sopravvive a qualsiasi legge temporale. Un “addio” si tramuta in “arrivederci” nel cuore di chi ama e a sua volta è stato amato.
Sognare è un fatto nuovo per me che i sogni li ho sempre lasciati a chi se li poteva permettere, insieme alle lacrime. Perché dalla vita, non si può pretendere il tempo per piangere.
Quante parole rimaste nel cuore, quante non hanno avuto il coraggio di oltrepassare l’orizzonte dei sogni, quante parole rimaste naufragate, quante parole ti ho trattenute? Tante. Ora son rimaste silenzi che fan eco e camminano tra i pensieri, silenzi attaccati alle pareti dell’anima. Dimmi, quante?