Domenica Borghese – Anima
Vivo educando me stessa; tiro fuori ciò che sono; né inferiore né superiore a nessuno. Io, una semplice idea pensata, voluta e creata dall’amore a cui farò ritorno.
Vivo educando me stessa; tiro fuori ciò che sono; né inferiore né superiore a nessuno. Io, una semplice idea pensata, voluta e creata dall’amore a cui farò ritorno.
Siediti! Raccontami di quello che provi davanti alla sordità di chi ti ascolta, della tua voglia di piangere quando rimangono muti davanti al tuo continuo chiedere, della voglia che hai di prendere a calci questo mondo. Raccontami dei tuoi pianti silenziosi e segreti, quei pianti urlati contro un cuscino per non far sapere che ti hanno ferita, illusa, uccisa. Parlami anche dei tuoi sogni, quelli segreti. Quelli che nessuno sa, nessuno ascolta, nessuno vede. Del tuo continuo imbarazzo per quell’ignoranza a cui la povertà ti ha costretta. A me puoi raccontare quello che ti pare, “Io” so ascoltare, io posso capire”.
A volte l’anima di un angelo può essere più oscura e corrotta dell’inferno.
La notte è il richiamo dell’anima, si apre la porta nel cielo, vola libera nella danza delle tenebre…
Sebbene la tua anima navighi per leghe e ancora leghe, pure, oltre quelle leghe, c’è…
Eppure, fra le pieghe dell’ignoto, c’è confusa una figura che l’anima idealizza, che rende luminosa, come a dirmi: seguila, e il mio istinto, così arso dal bisogno, ne riconosce il profumo prima che il volto e m’affido per essere cullata e amata prima del risveglio.
La gente preferisce vedere il male fuori, anziché dentro di sé, perché guardarsi dentro spesso…