Domenica Borghese – Felicità
Vuoi un po’ della mia felicità? Non l’ho comprata e non è in vendita.
Vuoi un po’ della mia felicità? Non l’ho comprata e non è in vendita.
La felicità dipende da noi. Purchè gli altri ci diano una mano.
L’ignorante superbo e arrogante non ascolta mai e parla sempre.L’intelligente umile e saggio ascolta molto, si pone domande, parla poco e solamente per le cose giuste.Devo ripeterlo ogni giorno prima di uscire nel mondo, compreso quello virtuale.
Quando di fronte a me le persone innalzano dei muri per non accogliermi io mi appoggio non per riposarmi né per non cadere; sono io che sostengo quei muri per evitare che mi crollino addosso. È meglio non dire nulla a chi ha voluto lasciarsi pietrificare il cuore dall’egoismo. La fede e l’onestà, la gioia e la speranza, sono uno stile di vita che rompono la pietra che avvolge il cuore; non si usano come degli oggetti da indossare e sfoggiare perché servirebbero solamente a vestire l’apparenza per ingannare gli altri e deludere se stessi, condannandosi volontariamente all’infelicità.
Tante volte penso che basta cosi poco per sentirsi felici: una mano che stringe la nostra mano, un’anima disposta ad ascoltarci, un cuore che ricama le sue emozioni intrecciando i fili dei sentimenti insieme ai nostri sentimenti, qualcuno che sappia darci la certezza che c’è in ogni momento, nei momenti belli e quelli tristi, con tutte le debolezze e difetti che ci portiamo addosso.
Lasciati trascinare sia dalla gioia sia dallo sconforto e tutto sarà più facile; il malessere che sentiamo non è altro che la resistenza che poniamo davanti alle situazioni.
La felicità è lo splendore dell’anima.