Domenica Borghese – Figli e bambini
Dopo il dono di aver ricevuto la propria vita, il più bel dono è poter dare vita alla vita con la nascita di un figlio!Dio benedica tutte le famiglie e le protegga dai pericoli e gli inganni di questo mondo.
Dopo il dono di aver ricevuto la propria vita, il più bel dono è poter dare vita alla vita con la nascita di un figlio!Dio benedica tutte le famiglie e le protegga dai pericoli e gli inganni di questo mondo.
E poiché ho perpetuamente torto, e voi eternamente ragione: arrangiatevi!
Ogni bambino è l’inizio di un mosaico che l’uomo deve portare a termine. Un mosaico d’amore.
Esiste una natura che con le proprie leggi governa l’universo. La natura insegna che qualsiasi cosa lanceremo verso l’alto prima o poi tornerà a terra. Oppure insegna che non possiamo vivere senza respirare, senza mangiare o bere. La natura insegna anche che i figli nascono da un maschio e da una femmina. E non sono un diritto. Sono un dono.
Ho ricevuto una mail da un amico, ateo. Ha incontrato per strada una persona, l’ha ospitata a casa sua e l’ha aiutata a trovare lavoro. Quanti di noi l’avrebbero fatto? Non ci si può proclamare credenti e predicare nel nome di Gesù, se nei fatti e nelle parole non dimostriamo di esserlo davvero. Ricordiamo sempre a noi stessi le parole di Gesù: “Qualunque cosa volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatela a loro”. (Matteo, 7: 12)Qualunque cosa avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. (Matteo 25: 40) Gesù ci ha detto di fare, ha parlato con verbi di azione, non possiamo chiedere a Dio di pensarci Lui, siamo noi i suoi piedi e le sue mani. Se ci sono esseri umani che muoiono di fame è per colpa di molti che hanno il cuore pieno di nulla, che vogliono arricchirsi condannando gli altri alla fame, alla sete, alla povertà, non perché Dio non li aiuta, il Padre ci aiuta tutti e se ci riteniamo veramente Suoi figli, abbiamo la responsabilità e il dovere di dimostrarlo con i fatti.
Quando si pensa e si dice: “Voglio che quella persona sia mia”, e “deve essere…
Figlio, chi sei, sei forse colui di cui abbiamo parlato nelle notti insonni, cercato avidamente pensando ad un angelo, se è così librati in alto, non scendere mai, ammira la terra dall’alto, e come albatros vola negli spazi silenti e pieni di luce.