Domenica Borghese – Frasi Sagge
Io non dimentico né chi sono né da dove vengo. Sono come una radice forte, difficile da estrarre dalla terra dei miei valori, essi sono ancorati alla vita di chi c’è stato, c’è e ci sarà.
Io non dimentico né chi sono né da dove vengo. Sono come una radice forte, difficile da estrarre dalla terra dei miei valori, essi sono ancorati alla vita di chi c’è stato, c’è e ci sarà.
Il cervello arrogante è, convinto di dominare tutta la realtà. Questa malattia della mente può attecchire in tutti, almeno in qualche comparto della conoscenza ed è per questo che si deve sempre porre un freno al proprio orgoglio.
Il maestro apre la porta, ma tocca all’allievo il compito di varcarla.
Se nelle società del passato la felicità consisteva nel sapersi uniformare ai propri doveri, la nuova retorica sociale pone l’accento sul fatto che la felicità consiste nel sapersi uniformare ai propri desideri, indicazione che fa dell’autostima l’obiettivo principale.
Un amore corrisposto va protetto e preservato dagli scossoni che la vita gli riserva. Ma quando un amore non è corrisposto, o non lo è più, chi va protetto e preservato sei solo tu. Abbi il coraggio di prendere la tua strada, lascia libero chi tieni prigioniero, perché possa anche lui, a poco a poco, ritrovare sé stesso. Agli amori che si sono trasformati, a quelli che non lo sono mai stati se non nella nostra testa, agli amori che sono finiti e che consumano le nostre vite: Non è con le catene che tornate a vivere. Nessuna abitudine giustifica la propria morte. E quello che teniamo vivo, credendolo amore, è più a un passo dall’odio, che dalla disperazione. Non si vuol bene a chi non facciamo vivere bene. Ostentare rapporti inesistenti, per il gusto di lasciare fuori gli altri da questa oscura alchimia, impadronirsi di spazi e pensieri, perché nessun altro li possa condividere. Inventare stati d’animo e situazioni, per insinuare negli altri dubbi o per attirare l’attenzione dell’amato… Tutto questo è malattia. Una malattia terminale e maledettamente contagiosa. Neanche la gelosia trova spazio in questa meschinità. Ci si nutre di egoismo, marchiandolo a fuoco con l’immagine insidiosa di un serpente che striscia travestito da buoni sentimenti. Non si ama mai, abbastanza quanto si fa finta di amare.
Sono nessuno, se avessi quello che mi manca forse sarei qualcuno.
Le menti volgari spesso confondono l’eccezionale con l’importante.