Domenica Borghese – Religione
Mi fido di chi ha aperto le sue braccia sulla croce e ancòra le apre per abbracciare l’umanità.
Mi fido di chi ha aperto le sue braccia sulla croce e ancòra le apre per abbracciare l’umanità.
L’Amore non può e non deve essere donato solo da una parte. Siamo stati creati con Amore e per Amare. L’Amore vero è sempre ricambiato, quando non lo è, non è Amore, è solo donazione di un sentimento incompleto, illuso, spezzato; è un sogno, un desiderio della mente che diventa reale nel cuore ma non vive nella realtà.
L’inganno muore, la verità resta viva.
Se si crede negli esseri umani, si crede in Dio: è il primo passo e il più difficile.
Per capire le persone sto attenta a quello che dicono e fanno, osservo i loro atteggiamenti, ascolto i consigli che danno, ma soprattutto al tono che usano quando parlano degli altri in loro assenza, perché è così che si rivelano per quello che sono realmente.
Se stai cercano la strada per trovare Dio, non seguire le indicazioni sbagliate. Perché non tutte le strade portano a Roma. Come non tutte le religioni portano a Dio. Una sola strada esiste per trovare il vero Dio, usa discernimento e lo troverai.
11Sali in Gàlaad e prendi il balsamo,vergine, figlia d’Egitto.Invano moltiplichi i rimedi,non c’è guarigione per te.12Le nazioni hanno saputo del tuo disonore;del tuo grido di dolore è piena la terra,poiché il prode inciampa nel prode,tutti e due cadono insieme.20Giovenca bellissima è l’Egitto,ma un tafano viene su di lei dal settentrione.21Anche i suoi mercenari nel paesesono come vitelli da ingrasso.Anch’essi infatti han voltate le spalle,fuggono insieme, non resistono,poiché il giorno della sventura è giunto su di loro,il tempo del loro castigo.22La sua voce è come di serpente che sibila,poiché essi avanzano con un esercitoe armati di scure vengono contro di lei,come tagliaboschi.23Abbattono la sua selva – dice il Signore -e non si possono contare,essi sono più delle locuste, sono senza numero.24Prova vergogna la figlia d’Egitto,è data in mano a un popolo del settentrione.27″Ma tu non temere, Giacobbe mio servo,non abbatterti, Israele;poiché ecco, io ti libererò da un paese lontanoe la tua discendenza dal paese del suo esilio.Giacobbe ritornerà e godrà in pace,tranquillo e nessuno lo molesterà.