Domenica Borghese – Vita
Ventiduedicembremillenovecentonovantanove. Non dimentico nulla; né il prima, né il dopo, né il durante del mio presente quotidiano.
Ventiduedicembremillenovecentonovantanove. Non dimentico nulla; né il prima, né il dopo, né il durante del mio presente quotidiano.
Vedi la vita come un’enorme tela vuota, bianca, su cui dipingere ciò che vuoi, perché tutti in fondo, siamo un po’ artisti.
Quando qualcuno ti delude fa male, fa così male che smetti quasi di respirare. Ti senti così stupido ad esserti fidato di qualcuno che alla fine non ha capito niente di te. Niente, di come sei, di cosa provi, di come la pensi. E piangi, piangi forse le lacrime più amare che hai. Quelle che sanno di “Delusione”. E mentre ti domandi con chi hai parlato fino ad oggi, con chi hai condiviso i tuoi pensieri, sai che quel sorriso tornerà ancora ad illuminare il tuo volto perché hai promesso a te stesso che nessuno lo avrebbe spento mai più.
La vita è simile ad un sogno: iniziamo questo sogno con la nostra nascita e lo terminiamo con la nostra morte.
È veramente umana la passione perversa di appartenere a una persona soltanto?
L’abitudine è per la vita ciò che le tenebre sono per gli occhi, nonostante per decidere quale direzione prendere sia necessario chiuderli, per iniziare il percorso, aprirli.
Saper bruciare solo ciò da cui poi nascerà erba nuova, ecco la vera ribellione.