Domenica Borghese – Vita
Lo so! Sono abbastanza scomoda per molti di voi, allora restatevene comodamente nella vostra vita, senza scomodarvi mai più di interferire nella mia, perché conosco la differenza tra il bene e il male.
Lo so! Sono abbastanza scomoda per molti di voi, allora restatevene comodamente nella vostra vita, senza scomodarvi mai più di interferire nella mia, perché conosco la differenza tra il bene e il male.
Quante volte nella vita si arriva a un bivio? Destra o sinistra, Lascia o raddoppia? Fosse semplice decidere, fosse così scontata la risposta alle nostre domande, ma quando mai lo è? Ci sediamo a quell’incrocio, la testa tra le mani, gli occhi bassi, sulle spalle uno zaino di ricordi, di speranze, di sogni… fotogrammi della nostra vita che ci invadono la mente e il cuore. Eppure dobbiamo alzarci da lì prima o poi, scegliere la strada da percorrere. Il cuore comincia a palpitare, le mani tremano, il respiro diventa affannoso, gli occhi lucidi. La paura ci governa. La paura di sbagliare, di perdere troppo in favore di troppo poco, di essere infelici, di restare soli. Il tempo scorre, e noi siamo ancora fermi lì, senza arte né parte, a subire la vita aspettando che decida lei per noi. Troppo semplice così, no, non funziona! Impariamo a sbagliare per conto nostro, a prendere strade contro mano, a cadere, rialzarci, ripartire. Impariamo il mestiere più difficile del mondo: vivere.
Il cuore non pensa, sente. E la ragione s’arrende.
Non so quanto tempo ci sia concesso vivere, di sicuro in molti non vediamo l’ora di cominciare.
Ci sono giorni comuni e giorni speciali, ma quando i nostri giorni saranno volati via sulle ali del tempo, comprenderemo che non esistono giorni comuni che non siano giorni speciali.Non attendiamo l’ultimo istante del nostro respiro per apprezzare il profumo inebriante che un giorno cosiddetto “comune” sa infonderci. Vivi oggi.
Guarda come precaria e misera è la condizione dell’uomo: ieri embrione, domani mummia o cenere. E dunque questa briciola di tempo che ti è concessa vivila secondo natura e separati dalla vita serenamente, come l’oliva matura che cade benedicendo la terra che l’ha portata su di sè, e rendendo grazie all’albero che l’ha fatta maturare.
A volte mi rendo conto di quanto possa essere duro non lavorare: quando la vita è grama e pesante, quando i pensieri affollano dolenti il tempo vuoto e nulla ne ferma il dilagare.