Domenico Esposito Mito – Libri
A volte temo di sembrare alla gente uno dei tantipazzi del paese, altre volte temo di esserlo, altre volte ancorainvece, temo di diventarlo.
A volte temo di sembrare alla gente uno dei tantipazzi del paese, altre volte temo di esserlo, altre volte ancorainvece, temo di diventarlo.
Scrittore dovrebbe diventare soltanto colui che ha già delle entrate fisse o chi è un masochista incallito.
Scrivere è parlare e parlarsi. La parola è troppo bella perché siamo noi, ognuno di noi; se solo sapessimo apprezzare le parole (senza buttarle), imparando ad accarezzarle, sarebbe un mondo – forse – diverso! Ho, sin da piccolo, percepito la parola come suono melodioso che penetra il cuore perché è attraverso la parola che si scopre un mondo. Tutto è parola e senza la parola le meraviglie del mondo non sarebbero state come sono perché è la parola a rendere l’anima di ogni cosa. Negli anni, ho scoperto che la parola, adagiata su un foglio bianco, diventa una foto; si, proprio così, rende un’immagine, sprigionando forza/luce evocativa/emotiva. Accarezzando il foglio con l’inchiostro, ritrovo me stesso – anzi – l’altro me stesso: mi scopro passo dopo passo e, scoprendo me stesso, scopro anche gli altri. Scrivo perché tante emozioni vanno trascritte per non essere temute o dimenticate.
Solo se sei davvero grande la gente ti perdonerà di aver limitato la sua libertà, altrimenti ti farà a pezzi e ti calpesterà appena avrai mostrato la minima debolezza!
Scrivere è bere ogni giorno dalla sorgente delle vita. Scrivere è un vizio che ti fa volare dove solo chi vive con la penna in mano può arrivare.
C’è chi stima i libri dal loro peso, quasi che si scrivesse per fare esercizio di braccia più che d’ingegno.
La cosa peggiore in assoluto, però, era che Edward Cullen non si era presentato a scuola.