Donatella Fantauzzi – Comportamento
È più razzista chi chiama un uomo “negro” e lo aiuta, o chi lo chiama “uomo di colore” e si pulisce le mani dopo averlo salutato?
È più razzista chi chiama un uomo “negro” e lo aiuta, o chi lo chiama “uomo di colore” e si pulisce le mani dopo averlo salutato?
Quando pensi di essere il migliore guardati intorno.
Possiamo imparare molto dagli altri. Come farne a meno, per esempio.
Scegliti un’ideale di vita e seguilo. Fermati un attimo e pensa a tutto ciò che…
Suppongo debba esserci una spiegazione per una persona che intreccia la mia vita. Talora faccio…
Ai figli si tolgono le frustrazioni e i sacrifici, che però sono elementi importanti per crescere.
L’odio non può restare sempre allo stesso livello di intensità. E neppure la paura. Il sistema nervoso non riuscirebbe a sopportare a lungo uno stress del genere, senza venirne compromesso. Fortunatamente, la natura ha previsto alcune valvole di sicurezza. Possono succedere due cose: o le condizioni che hanno originato l’odio o la paura vengono rimosse, o altrimenti subentra l’abitudine, che a poco a poco smorza le conseguenze negative del rancore. Il soggetto si è abituato all’oggetto che un tempo gli provocava odio o paura. Solo gli elementi a bassa tensione, a combustione lenta, come la perseveranza, la pazienza, la dedizione a una causa possono essere mantenuti immutati per mesi o per anni.