Edvania Paes – Destino
Credere al destino è non credere a se stessi. È la scusa di chi non vuole veramente cambiare le cose.
Credere al destino è non credere a se stessi. È la scusa di chi non vuole veramente cambiare le cose.
Se non fosse stato un “vestito”, se invece Dio vorrebbe che lo diventasse considerandolo tale, quello che per natura è Essere, quella luce con cui vorrebbe abbellire e costruire il suo Sistema. Ancora forse non si rende conto di cosa ha immesso nella struttura. Non il Male, come vorrebbe far credere, gli effetti distruttivi non sono altro la conseguenza di un uso errato e sconsiderato di quello che, attraverso la morte, vorrebbe che fosse tutto suo. E infatti, lo ha avuto.
Meglio la consapevolezza di ciò che hai perso o l’ignoranza di ciò che non hai mai avuto?
Oggi, alla fine, è il giorno che faceva paura ieri. Solo un passo alla volta, giorno dopo giorno impareremo di nuovo a camminare, ma c’è la faremo sempre, perché una donna non rinuncia mai a lottare.
Sto cercando delle risposte, ma non so a chi chiederle.
Un giovane che sotto i trent’anni è ribelle, probabilmente non è uno stupido; ma se sopra i trent’anni è ribelle, è sicuramente uno stupido.
Nel corso di un camminoFormo un destinoNutrito dai miei passi.