Edvania Paes – Musica
Se non sai scrivere canzoni, poesie, mandami un pezzo di cuore, anche se silenzioso, anche se malato. Sarà la più bella musica che avrò mai sentito.
Se non sai scrivere canzoni, poesie, mandami un pezzo di cuore, anche se silenzioso, anche se malato. Sarà la più bella musica che avrò mai sentito.
Se la mia poesia servirà a salvare un’unica anima, anche la più piccola delle anime, allora non avrò vissuto invano.
La vita senza il silenzio dell’anima sarebbe un inganno.
Maurizio Ortolani, colonna sonora della mia vita ha traslocato le sue note nell’arida terra, ma la sua melodia è in me. Ricordo che m’insegnò ad entrare nei componimenti, diceva di un brano che ti emoziona “Va ascoltato tre volte”. Tre è un numero ricorrente nella vostra religione e per me la musica è un culto. La prima volta devi prestare attenzione solo alla voce cercando d’esularla dalla musica che ascolterai la seconda volta comportandoti al contrario, la terza volta sentirai solo lo strumento che più t’illumina. Ancora oggi volteggio nella stanza buia sorridendo al flauto di Ian Anderson. È così che diverrà più d’un emozione, sarà un organo in più del tuo corpo… penso con le lacrime agli occhi quale possa essere il motivo che possa accompagnare il mio viaggio… piango perché troppo poca è una morte sola.
La musica è un librarsi nell’aria, essere liberi di esprimersi e sognare luoghi che fanno parte di noi dal profondo delle nostre emozioni.
Anche la più piccola nota è necessaria per sostenere le altre e creare nel pentagramma della Vita la più bella musica!
Tutta la teoria dello stile riposa sull’analogia della musica col linguaggio parlato, sulla necessità di separare le differenti frasi, di punteggiare e di dare gradazione alla forza ed alla celerità dei suoni.