Edvania Paes – Ricordi
La primavera più bella della mia vita fu un autunno.
La primavera più bella della mia vita fu un autunno.
L’incoerenza è la mia specialità.
Una nuvola di fumo denso si erge imponente e minacciosa e in modo sfrenato e frenetico riduce in cenere e polvere i secchi rami che avvampano. Così vorrei incenerisse i miei pensieri le sensazioni dirompenti il desiderio dite e li portasse su in alto fino a disperderli nell’aria fino a sparire nel cielo. Ed i ricordi, specialmente quelli, come ferite aperte bagnate da acqua salata si affollano nella mente.
Inseguo i ricordi con l’unica speranza di trovare ancora il suono della tua voce o il profumo della tua pelle… sulla nostra panchina adesso ci sono solo due gatti, uno bianco e uno nero. Sembriamo noi… Ti ricordi quella piazzetta che ho cercato solo per noi? Ti ricordi il nostro voler scappare dalla monotonia? Ti ricordi di noi? Della nostra felicità, del nostro amore? Sembra passato un secolo dall’ultima volta che ti baciai. Sapevo che quella sarebbe stata l’ultima volta, me lo sentivo… Ti sentivo…
C’e stato un tempo in cui credevo in tutto e in tutti, beh quel tempo è finito.
L’amore, non lo trovi dietro all’angolo. Lo trovi dentro l’angolo. Nell’angolo dell’anima.
La polvere copre solo ciò che non ha più importanza.