Edvania Paes – Vita
Nell’era del telecomando le persone non hanno voglia di muoversi per vivere una vita che non sia a portata di mano.
Nell’era del telecomando le persone non hanno voglia di muoversi per vivere una vita che non sia a portata di mano.
L’emozione delle prime volte ti scava dentro e lì rimane in eterno. La prima volta è sempre l’ultima.
Fondamentalmente ho avuto tre fidanzati. Poi ci sono stati anche quelli che stavano con me, ma non me l’hanno mai detto.
La sensibilità è un dono prezioso, nessuno te la può insegnare, non l’apprendi dai libri, fa parte del tuo bagaglio personale. La sensibilità ti consente di guardare sempre oltre.
Distilla l’Armonia dell’Essere nel corpo il cui abiti e, tutto avrà significato nel mutare del tempo.
Non ho mai scommesso sui cavalli, ma mi è sempre piaciuto pensare alla vita come a un’ippodromo e l’amore come a una corsa. Se punti sul cavallo giusto, vinci. Il punto in verità è che non esistono cavalli vincenti, non se ne esce mai vincitori. La vita è più un’arena, come quella degli antichi romani, e noi siamo gladiatori. Combattiamo, sudiamo, soffriamo, e alla fine, chi prima, chi dopo, cadiamo tutti. E se pensate che la vera sconfitta non sia cadere, quanto più non rialzarsi, vi sbagliate di grosso: quelle sono le scelte più ovvie, e chi si rialza lo fa solo in attesa che un altro colpo venga sferrato, e cada di nuovo. La vera sconfitta la vivi quando hai tanta paura sia di cadere che di rialzarti: resti a terra, ti fingi morto, eviti ogni contatto, ogni rischio e sopravvivi. Non vivi, ma sopravvivi. Così la vita, così l’amore, quando hai sofferto tanto da aver paura di vivere e d’amare, sopravvivi.
Il sogno, la poesia, l’ottimismo aiutano la realtà più di ogni altro mezzo a disposizione.