Edward Morgan Forster – Musica
Il regno della musica non è regno di questo mondo, accetta anche coloro che hanno rifiutato indistintamente sia la buona educazione che l’intelletto e la cultura.
Il regno della musica non è regno di questo mondo, accetta anche coloro che hanno rifiutato indistintamente sia la buona educazione che l’intelletto e la cultura.
A volte capita di avere gli occhi lucidi, accenni di lacrime, nell’ascoltare una canzone che sembra parlare al nostro cuore. Passano velocemente nella mente, pensieri e ricordi che attraversano la nostra vita come fotogrammi. Se si ha la fortuna di amare, saranno lacrime di felicità, altrimenti rimpianti per ciò che poteva essere e non è stato. In entrambi i casi “semplici” emozioni, degne di essere provate.
Certe note i musicisti le vanno a prendere direttamente in cielo: sono quelle che ti entrano nell’anima e vanno dritte al cuore.
La semplicità di un violino, una musica intensa al chiaro di luna… e l’animo si tranquillizza.
L’espressione “emancipazione del basso” ha un risvolto in qualche modo negativo, viene da pensare che prima fosse incatenato… Io non mi sono mai sentito limitato in quello che ho cercato di suonare. Non ho mai avuto l’impressione di essere un bassista all’interno della sezione ritmica col compito di accompagnare un solista e che il mio ruolo fosse solo quello di essere “funzionale”… La musica in cui viene impiegato un basso elettrico è del tutto diversa da quella in cui si usa un contrabbasso: non si possono confrontare, come non si possono confrontare mele e arance. Io non credo che il basso elettrico possa contribuire all’evoluzione del contrabbasso.
E poi ci sono quelle sere in cui ascolteresti senza sosta una canzone, quella stessa canzone che ha le parole giuste, quelle che tu non sei mai riuscita a trovare.
Chi canta prega due volte.