Egon Schiele – Vita
Non piango con lacrime e non commemoro col denaro.
Non piango con lacrime e non commemoro col denaro.
Chi non sa più amare e guarda l’amore altrui ha le stesse malinconie di chi non sa più giocare e guarda una giostra che gira e suona.
Molto spesso la considerazione non è volta alle capacità dell’individuo ma solo al ruolo che svolge.
Spezzare dei legami e crearne altri nuovi, come nei passaggi di stato, la vita è anche un po’ una questione di chimica.
Così pure, su altra via, un negozio di alimentare sena il tempo, o forse lo sfida, gli oppone resistenza. È sempre lì. Da ragazzino, l’uomo che è diventato mio padre è stato commesso, “garzone”, come si diceva, dietro quel banco di salumi e formaggi; e racconta sempre con divertimento vendita di cioccolata al taglio. Amara: come certi sogni affamati che gli hanno riempito le notti giovani.
La vita: destino o coincidenze? Coincidenze predestinate o fatalità casuali.
I tempi possono cambiare, ma ogni nonno può sedersi tranquillamente con qualsiasi membro della sua famiglia e dire onestamente: “Lo so. Lo capisco”.
Chi non sa più amare e guarda l’amore altrui ha le stesse malinconie di chi non sa più giocare e guarda una giostra che gira e suona.
Molto spesso la considerazione non è volta alle capacità dell’individuo ma solo al ruolo che svolge.
Spezzare dei legami e crearne altri nuovi, come nei passaggi di stato, la vita è anche un po’ una questione di chimica.
Così pure, su altra via, un negozio di alimentare sena il tempo, o forse lo sfida, gli oppone resistenza. È sempre lì. Da ragazzino, l’uomo che è diventato mio padre è stato commesso, “garzone”, come si diceva, dietro quel banco di salumi e formaggi; e racconta sempre con divertimento vendita di cioccolata al taglio. Amara: come certi sogni affamati che gli hanno riempito le notti giovani.
La vita: destino o coincidenze? Coincidenze predestinate o fatalità casuali.
I tempi possono cambiare, ma ogni nonno può sedersi tranquillamente con qualsiasi membro della sua famiglia e dire onestamente: “Lo so. Lo capisco”.
Chi non sa più amare e guarda l’amore altrui ha le stesse malinconie di chi non sa più giocare e guarda una giostra che gira e suona.
Molto spesso la considerazione non è volta alle capacità dell’individuo ma solo al ruolo che svolge.
Spezzare dei legami e crearne altri nuovi, come nei passaggi di stato, la vita è anche un po’ una questione di chimica.
Così pure, su altra via, un negozio di alimentare sena il tempo, o forse lo sfida, gli oppone resistenza. È sempre lì. Da ragazzino, l’uomo che è diventato mio padre è stato commesso, “garzone”, come si diceva, dietro quel banco di salumi e formaggi; e racconta sempre con divertimento vendita di cioccolata al taglio. Amara: come certi sogni affamati che gli hanno riempito le notti giovani.
La vita: destino o coincidenze? Coincidenze predestinate o fatalità casuali.
I tempi possono cambiare, ma ogni nonno può sedersi tranquillamente con qualsiasi membro della sua famiglia e dire onestamente: “Lo so. Lo capisco”.