Elena Ruggiero – Libri
Sono finito in un baratro di buio in cui non voglio trascinare nessuno! Ecco perché non accetto il tuo cuore.
Sono finito in un baratro di buio in cui non voglio trascinare nessuno! Ecco perché non accetto il tuo cuore.
Appoggio la mia mano sulla panchina, ma la ritiro subito: essa esiste. Questa cosa sulla quale sono seduto, sulla quale appoggiavo la mano si chiama una panchina. L’hanno fatta apposta perché ci si possa sedere, hanno preso del cuoio, delle molle, della stoffa, si sono messi al lavoro, con l’idea di fare una sedia e quando hanno finito era questo che avevano fatto. L’hanno portata qui, in questa scatola, e ora la scatola viaggia e sballotta, con i suoi vetri tremolanti, e porta nei suoi fianchi questa cosa rossa. Mormoro: è una panchina, un po’ come un esorcismo. Ma la parola mi rimane sulle labbra: rifiuta di andarsi a posare sulla cosa. Essa rimane quello che è, con la sua peluria rossa, migliaia di zampette rosse, all’aria, diritte, zampette morte. Questo enorme ventre girato all’aria, sanguinante, sballottato – rigonfio con tutte le sue zampe morte, ventre che galleggia in questa scatola, in questo cielo grigio, non è una panchina. Potrebbe benissimo essere un asino morto, per esempio, sballottato nell’acqua e che galleggia alla deriva, il ventre all’aria in un grande fiume grigio, un fiume da inondazione; e io sarei seduto sul ventre dell’asino e i miei piedi bagnerebbero nell’acqua chiara.
“Eccomi qui, davanti a te” hai scritto.Si.Sai, a volte sono un po’ lento a capire. A una prima lettura ho pensato che mi stessi offrendo i tuoi abiti per nascondere la mia nudità. Ma un’idea del genere non ti si addice, al contrario. Poi mi è sembrato un gesto di seduzione, originale, bizzarro, un po’ ridicolo, e goffo: uno strip-tease verbale. E a poco a poco il tono della tua voce è cambiato.Ecco una nudità, dici (o perlomeno, così lo interpreto ora), che non è come un coltello e non è come una ferita. Una nudità svelata e vulnerabile, un po’ imbarazzata e pietosa. Esattamente come la tua. Guarda, dici, è un po’ timorosa e cerca di celare i suoi difetti con tanti piccoli trucchi, a cui però è disposta a rinunciare, per chi vorrà guardarla con occhi indulgenti.E fa uso di abiti (dici così?), di camicie, vestiti, reggiseni, cinture, così come gli esseri umani usano le parole, le “loro”. Ma tu vieni, tocca, senti; è una nudità che può anche guarire.
Forse dalle ombre delle persecuzioni religiose emergerà un’Europa post-cristíana, anche se lentamente e con modalità difficili da prevedere. In un mondo che ora appare preda di fondamentalismi assassini, da quello del Sud o del Mid-West americano a quello islamico, l’Europa occidentale ha il privilegio e il dovere di smussarli, per praticare un umanesimo laico. Se riuscirà a purgarsi dalla propria oscura eredità, se riuscirà a confrontarsi con questa eredità con la necessaria intransigenza, l’Europa di Montaigne ed Erasmo, di Voltaire e Immanuel Kant, potrà assumere ancora una vota il proprio ruolo di guida. Chissà, in una maniera che è difficile prevedere, l’Europa darà il via a una rivoluzione contro-industriale, pur avendo dato essa stessa inizio alla prima rivoluzione industriale. Non è la censura politica che uccide: sono il dispotismo del mercato di massa, le ricompense di una fama commercializzata.
Oh! Se sapeste ciò che è veramente un cuore, vi spiegherei e vi convincerei; un cuore innamorato è più forte di tutta la vostra civetteria e di tutta la vostra fierezza. Una donna non è mai amata, io le credo e Dio m’ascolta; un uomo non ama mai con idolatria se non si sente amato. Laciate ai vecchi del teatro di credersi adorati dalle civette. L’uomo giovane se n’intende, non prende abbaglio; può avere er la civetta un desiderio, un’effervescenza, un rovello, vedete che vi faccio il campo libero e vasto; insomma, la civetta può farlo impazzire, ma non lo innamora. L’amore, care mie, come lo concepisco io, è un sacrificio incessante, assoluto, intero; ma non è il sacrificio di una sola delle due parti unite. È l’abnegazione completa delle due anime che vogliono fondersi in una sola.
Io regalo un libro perché… è un modo diverso di dire “ti amo”… è un modo intelligente di dire “grazie”… è un modo insolito per dire “mi ricordo”.
Le burrasche che avevano disperso di qua e di là gli altri malavoglia, erano passate senza far gran danno sulla casa del nespolo e sulla barca ammarrata sotto il lavatoio; e padron ‘Ntoni, per spiegare il miracolo, soleva dire, mostrando il pugno chiuso – un pugno che sembrava fatto di legno di noce: per menare il remo bisogna che le cinque dita s’aiutino l’un l’altro.Diceva pure: gli uomini son fatti come le dita della mano: il dito grosso deve far da dito grosso, e il dito piccolo deve far da dito piccolo. (da “I Malavoglia”)