Elena Ruggiero – Libri
Considerami pure la “stupida ragazzina” che sarà difficile da dimenticare.
Considerami pure la “stupida ragazzina” che sarà difficile da dimenticare.
Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. È acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole ed arriva sempre come ricompensa dopo la pioggia. Apri le ali…… Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo.
“Armand, tornerai?” Lei aveva gli occhi colmi di lacrime. “Promettimelo.”Rimasi di stucco. “Sybelle, cos’è che le donne desiderano così spesso sentire e aspettano a lungo di sentire? Ti amo.”
Il confine tra realtà e fantasia è così sottile da risultare etereo. C’è chi si prepara, coscientemente. C’è chi si dirige verso questo nuovo frammento di sé inconsapevole. C’è chi rincorre i pensieri. C’è chi li precede. C’è chi li inventa. Tutti, proprio tutti, danzano.
Lo scrittore è come un segugio che scava per portare alla luce qualcosa nascosto in profondità. Mentre il cane si serve delle zampe per esplorare il terreno, lo scrittore si fionda nel baratro emozionale della propria interiorità. Il risultato non cambia: in entrambi i casi, si entra in contatto con una realtà preesistente e sconosciuta.
Il mio tremore si fermò all’improvviso e fui invaso da un calore più intenso, nuovo. Che non bruciava.Splendeva.Tutto si sciolse dentro di me e rimasi immobile davanti al visetto di porcellana della bambina, metà vampira, metà umana.Tutti i lacci che mi stringevano alla vita, si spezzarono in un attimo, come lo spago di un grappolo di palloncini. Tutto ciò che mi rendeva ciò che ero – l’amore per la ragazza morta al piano di sopra, l’amore per mio padre, la fedeltà al mio nuovo branco, affetto per gli altri miei Fratelli, l’odio per i miei nemici, per la mia casa, per il mio nome, per me stesso – si staccò da me in quell’istante – zac, zac, zac – e fluttuò nello spazio.Ma non andai alla deriva – un nuovo laccio mi tratteneva dov’ero. Non uno: un milione. Non di corda, ma d’acciaio. Un milione di cavi d’acciaio che mi legavano a una cosa sola; al centro esatto dell’universo.Finalmente capii che l’universo ruotava attorno a quel punto. Non avevo mai colto la simmetria dell’universo, che adesso mi era chiara.Non era più la forza di gravità a imbrigliarmi.
A volte pochi giorni possono cambiare una vita intera e una passione travolgente come un uragano può trasformarsi in amore eterno…
Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. È acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole ed arriva sempre come ricompensa dopo la pioggia. Apri le ali…… Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo.
“Armand, tornerai?” Lei aveva gli occhi colmi di lacrime. “Promettimelo.”Rimasi di stucco. “Sybelle, cos’è che le donne desiderano così spesso sentire e aspettano a lungo di sentire? Ti amo.”
Il confine tra realtà e fantasia è così sottile da risultare etereo. C’è chi si prepara, coscientemente. C’è chi si dirige verso questo nuovo frammento di sé inconsapevole. C’è chi rincorre i pensieri. C’è chi li precede. C’è chi li inventa. Tutti, proprio tutti, danzano.
Lo scrittore è come un segugio che scava per portare alla luce qualcosa nascosto in profondità. Mentre il cane si serve delle zampe per esplorare il terreno, lo scrittore si fionda nel baratro emozionale della propria interiorità. Il risultato non cambia: in entrambi i casi, si entra in contatto con una realtà preesistente e sconosciuta.
Il mio tremore si fermò all’improvviso e fui invaso da un calore più intenso, nuovo. Che non bruciava.Splendeva.Tutto si sciolse dentro di me e rimasi immobile davanti al visetto di porcellana della bambina, metà vampira, metà umana.Tutti i lacci che mi stringevano alla vita, si spezzarono in un attimo, come lo spago di un grappolo di palloncini. Tutto ciò che mi rendeva ciò che ero – l’amore per la ragazza morta al piano di sopra, l’amore per mio padre, la fedeltà al mio nuovo branco, affetto per gli altri miei Fratelli, l’odio per i miei nemici, per la mia casa, per il mio nome, per me stesso – si staccò da me in quell’istante – zac, zac, zac – e fluttuò nello spazio.Ma non andai alla deriva – un nuovo laccio mi tratteneva dov’ero. Non uno: un milione. Non di corda, ma d’acciaio. Un milione di cavi d’acciaio che mi legavano a una cosa sola; al centro esatto dell’universo.Finalmente capii che l’universo ruotava attorno a quel punto. Non avevo mai colto la simmetria dell’universo, che adesso mi era chiara.Non era più la forza di gravità a imbrigliarmi.
A volte pochi giorni possono cambiare una vita intera e una passione travolgente come un uragano può trasformarsi in amore eterno…
Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. È acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole ed arriva sempre come ricompensa dopo la pioggia. Apri le ali…… Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo.
“Armand, tornerai?” Lei aveva gli occhi colmi di lacrime. “Promettimelo.”Rimasi di stucco. “Sybelle, cos’è che le donne desiderano così spesso sentire e aspettano a lungo di sentire? Ti amo.”
Il confine tra realtà e fantasia è così sottile da risultare etereo. C’è chi si prepara, coscientemente. C’è chi si dirige verso questo nuovo frammento di sé inconsapevole. C’è chi rincorre i pensieri. C’è chi li precede. C’è chi li inventa. Tutti, proprio tutti, danzano.
Lo scrittore è come un segugio che scava per portare alla luce qualcosa nascosto in profondità. Mentre il cane si serve delle zampe per esplorare il terreno, lo scrittore si fionda nel baratro emozionale della propria interiorità. Il risultato non cambia: in entrambi i casi, si entra in contatto con una realtà preesistente e sconosciuta.
Il mio tremore si fermò all’improvviso e fui invaso da un calore più intenso, nuovo. Che non bruciava.Splendeva.Tutto si sciolse dentro di me e rimasi immobile davanti al visetto di porcellana della bambina, metà vampira, metà umana.Tutti i lacci che mi stringevano alla vita, si spezzarono in un attimo, come lo spago di un grappolo di palloncini. Tutto ciò che mi rendeva ciò che ero – l’amore per la ragazza morta al piano di sopra, l’amore per mio padre, la fedeltà al mio nuovo branco, affetto per gli altri miei Fratelli, l’odio per i miei nemici, per la mia casa, per il mio nome, per me stesso – si staccò da me in quell’istante – zac, zac, zac – e fluttuò nello spazio.Ma non andai alla deriva – un nuovo laccio mi tratteneva dov’ero. Non uno: un milione. Non di corda, ma d’acciaio. Un milione di cavi d’acciaio che mi legavano a una cosa sola; al centro esatto dell’universo.Finalmente capii che l’universo ruotava attorno a quel punto. Non avevo mai colto la simmetria dell’universo, che adesso mi era chiara.Non era più la forza di gravità a imbrigliarmi.
A volte pochi giorni possono cambiare una vita intera e una passione travolgente come un uragano può trasformarsi in amore eterno…