Elias Canetti – Libri
I libri che recensiva li leggeva solo in seguito. Così sapeva già quello che pensava.
I libri che recensiva li leggeva solo in seguito. Così sapeva già quello che pensava.
“Perché hai preso proprio un pastore tedesco?” Avrebbe potuto dirle: perché una donna in una foto ne aveva uno, ma non lo fece.
Consiglierei, per evitare spiacevoli delusioni, di non fare mai di fretta due sole cose: l’amore, e un libro.
Se io ti dico che sei un fallito, mi devi dimostrare che mi sbaglio. Se io ti dico che sei una grande persona, non devi sentirti pienamente soddisfatto. Altrimenti penserai che basti così, che quello sia il tuo limite, invece devi sempre andare avanti, fino a quando non trovi un muro, e se puoi, perché non sfondare anche quel muro!?
Guai al libro che si può leggere senza interrogarsi per tutto il tempo sull’autore!
Non lasciare che il tuo pensiero si fermi nel vuoto e nel silenzio, lascialo scorrere, ravvivalo, fallo riflettere intensamente e specchiatici dentro tra le pagine di un libro.
E mentre guardo le distese di lava dura dal finestrino e il sole che brucia sopra il cono di un vulcano spento penso che l’amore è questo. Che la felicità è qui. Che Vasco c’è quando mi sorride accanto, ma che è al mio fianco anche nell’assenza. Che la felicità è questo. È sapere che con Vasco non mi sentirò mai monca quando non c’è, ma con un braccio in più quando è con me. È un bambino che sorride sul sedile posteriore di una macchina e uno che aspetta solo che il mondo gli si spalanchi davanti. Ed è davvero così. Una cosa semplice, l’amore. Il resto – ossessioni, ansie, struggimenti – è roba che ha a che fare con l’affanno. E l’amore felice non s’affanna. L’amore felice respira lentamente, a pieni polmoni. Avrei dovuto capirlo, quando mi credevo felice col fiato corto.