Elias Canetti – Progresso
Anche il progresso ha i suoi svantaggi; di tanto in tanto esplode.
Anche il progresso ha i suoi svantaggi; di tanto in tanto esplode.
Se l’automobile avesse seguito lo stesso ciclo di sviluppo del computer, una Rolls-Royce oggi costerebbe 100 dollari, farebbe un milione di miglia con un gallone di benzina ed esploderebbe una volta all’anno, uccidendo tutti gli occupanti.
Si crede di aprirsi al mondo e si paga questa persuasione con la cecità per le cose più vicine. È incredibile l’arroganza con cui decidiamo che cosa ci riguarda o non ci riguarda. Tutte le direttrici dell’esperienza sono prestabilite, anche se non lo sappiamo, ciò che ancora non comprendiamo a chiare lettere non lo guardiamo neppure, e quella fame lupina che si definisce brama di sapere non si avvede di quel che le sfugge.
Quanto più corre il progresso più fretta ha l’uomo di inventare cose nuove.
Sono un effimero e non troppo scontento cittadino di una metropoli creduta moderna perché ogni gusto conosciuto vi è eluso, sia nell’arredamento e nell’esterno delle case, sia nel disegno della città. Sono città! Gruppi di torri comunali cantano le idee dei popoli. Dai castelli d’osso esce la musica ignota. Tutte le leggende si animano e gli alci irrompono nei borghi. Il paradiso degli uragani sprofonda. I selvaggi danzano ininterrottamente la festa della notte.
Einstein la smetta di dire a Dio cosa deve fare.
Mi dispiace per chi non crede nel valore della collaborazione, forse per questa ragione anche il mondo si sta distruggendo, perché troppe persone vogliono fare tutto da soli e soltanto per sé, primeggiare sugli altri e magari usarli e sfruttarli come carta da regalo.