Elisabetta Barbara De Sanctis – Stati d’Animo
Ci sono notti, di stelle e brividi sulla pelle. Notti, di sguardi sfiorati e voglie sussurrate. Notti, che puoi sentirle respirare. Ci sono notti, poi, che non le puoi raccontare.
Ci sono notti, di stelle e brividi sulla pelle. Notti, di sguardi sfiorati e voglie sussurrate. Notti, che puoi sentirle respirare. Ci sono notti, poi, che non le puoi raccontare.
Crollano a pezzi i palazzi, figuriamoci le persone.
Vorrei fuggire via da tutto, prendere un treno e non tornare più, ma poi la ragione mi dice che il mio posto è questo!
La profondità e la sensibilità non sono optional da usare a proprio scopo e piacimento, sono qualità innate: o le possiedi, oppure sei un egoista.
Non è che sono diventata una donna di ghiaccio, fredda e priva di sentimenti. Semplicemente ho imparato a pararmi il culo.
Sorridere spensierata, giocare in un prato fiorito con colori d’arcobaleno, sorridere e mai più piangere, ma non sorrido, non gioco, e non mi sento più bambina dentro, cosa c’è che non va? Credevo di vivere per sempre la bambina in me, Ho forse smesso di sognare? O forse ho perso la voglia di credere? Non so, vorrei, vorrei solo ritrovare quel sorriso che per caso si è perso, e per un attimo sorridere proprio come quando ero bambina in un prato colorato adesso buio!
La solitudine è una condizione, che esclude qualsiasi contatto, voluta o meno, priva del conforto, delle amicizie, l’amore… è una condanna ad una intollerante sensazione di inutilità!
Crollano a pezzi i palazzi, figuriamoci le persone.
Vorrei fuggire via da tutto, prendere un treno e non tornare più, ma poi la ragione mi dice che il mio posto è questo!
La profondità e la sensibilità non sono optional da usare a proprio scopo e piacimento, sono qualità innate: o le possiedi, oppure sei un egoista.
Non è che sono diventata una donna di ghiaccio, fredda e priva di sentimenti. Semplicemente ho imparato a pararmi il culo.
Sorridere spensierata, giocare in un prato fiorito con colori d’arcobaleno, sorridere e mai più piangere, ma non sorrido, non gioco, e non mi sento più bambina dentro, cosa c’è che non va? Credevo di vivere per sempre la bambina in me, Ho forse smesso di sognare? O forse ho perso la voglia di credere? Non so, vorrei, vorrei solo ritrovare quel sorriso che per caso si è perso, e per un attimo sorridere proprio come quando ero bambina in un prato colorato adesso buio!
La solitudine è una condizione, che esclude qualsiasi contatto, voluta o meno, priva del conforto, delle amicizie, l’amore… è una condanna ad una intollerante sensazione di inutilità!
Crollano a pezzi i palazzi, figuriamoci le persone.
Vorrei fuggire via da tutto, prendere un treno e non tornare più, ma poi la ragione mi dice che il mio posto è questo!
La profondità e la sensibilità non sono optional da usare a proprio scopo e piacimento, sono qualità innate: o le possiedi, oppure sei un egoista.
Non è che sono diventata una donna di ghiaccio, fredda e priva di sentimenti. Semplicemente ho imparato a pararmi il culo.
Sorridere spensierata, giocare in un prato fiorito con colori d’arcobaleno, sorridere e mai più piangere, ma non sorrido, non gioco, e non mi sento più bambina dentro, cosa c’è che non va? Credevo di vivere per sempre la bambina in me, Ho forse smesso di sognare? O forse ho perso la voglia di credere? Non so, vorrei, vorrei solo ritrovare quel sorriso che per caso si è perso, e per un attimo sorridere proprio come quando ero bambina in un prato colorato adesso buio!
La solitudine è una condizione, che esclude qualsiasi contatto, voluta o meno, priva del conforto, delle amicizie, l’amore… è una condanna ad una intollerante sensazione di inutilità!