Elisabetta Quaratino – Vita
Non bisogna mai essere orgogliosi di ciò che si è. Bisogna andare fieri di ciò che non si è.
Non bisogna mai essere orgogliosi di ciò che si è. Bisogna andare fieri di ciò che non si è.
In fin dei conti siamo lettere in viaggio, indelebile inchiostro di cuore su pagine d’eternità.
La vita non è stata generosa con me, ma mi ha insegnato ad apprezzare l’amore, la tristezza, il dolore, la sofferenza, il silenzio. Quel silenzio che ci aiuta a rialzarci senza chiedere nulla a nessuno.
E già più in alto si sta, più basso è il concetto che hai del tuo essere. Anime vuote senza criterio di umiltà pronte a sfrecciare verso il successo.
La vita è come un lungo viaggio in treno. Il tragitto è l’insieme di tutti i giorni, le fermate, invece, le tappe fondamentali e i singoli ricordi di un giorno importante, il capolinea il raggiungimento del tuo principale obiettivo.
Siamo il frutto di un guerra tra mondi, per quello odiamo odiamo la violenza, se veniamo da una guerra e scappiamo dal nostro passato come potremmo continuare a girare per le nostre strade con le armi? Abbiamo abbandonato i vecchi passi perché erano troppo pesanti per la terra che volevamo calpestare e sarebbe intelligente tornare ad indossare quelle scarpe? Sappiamo che la pace è tutto, e sapevamo che per raggiungerla avremmo dovuto intraprendere una lotta all’ultimo sangue con noi stessi, ma è così per tutto il resto, chi vuole trovare dentro di se l’amore è costretto a sconfiggere sul campo l’odio, chi ama sentire i profumi deve eliminare gli odori fastidiosi. Quindi veniamo da una guerra, ma rivelerò di più, veniamo da una guerra dove siamo i diretti sconfitti, avremmo dovuto continuare ad ucciderci? No, allora abbiamo gettato la spugna. Siamo tornati sul campo e c’era solo la pace, e da quel giorno non sentiamo più il bisogno di fuggire da nulla.
La lucente nave di cristallo, anche in cocci, solca oceani in tempesta per arrivare all'”Isola che non c’è”!