Emanuele Narducci – Arte
La lettura di un’orazione ci restituisce, dell’arte dell’oratore, non più di quanto la lettura di un testo drammatico ci restituisca dell’allestimento complessivo di uno spettacolo teatrale.
La lettura di un’orazione ci restituisce, dell’arte dell’oratore, non più di quanto la lettura di un testo drammatico ci restituisca dell’allestimento complessivo di uno spettacolo teatrale.
Le parole, quando nascono spontanee, sono come fiori che sbocciano improvvisi.
L’arte è pura attività dello spirito umano.
Che cosa vana la pittura, che attira l’ammirazione per la somiglianza di cose di cui…
Scrivere è l’arte più ostentata da chi non sa scrivere.
Ecco l’angoscia umana in cui lo spettatore dovrà trovarsi uscendo dal nostro teatro. Egli sarà scosso e sconvolto dal dinamismo interno dello spettacolo che si svolgerà sotto i suoi occhi. E tale dinamismo sarà in diretta relazione con le angosce e le preoccupazioni di tutta la sua vita. Tale è la fatalità che noi evochiamo, e lo spettacolo sarà questa stessa fatalità. L’illusione che cerchiamo di suscitare non si fonderà sulla maggiore o minore verosimiglianza dell’azione, ma sulla forza comunicativa e la realtà di questa azione. Ogni spettacolo diventerà in questo modo una sorta di avvenimento. Bisogna che lo spettatore abbia la sensazione che davanti a lui si rappresenta una scena della sua stessa esistenza, una scena veramente capitale. Chiediamo insomma al nostro pubblico un’adesione intima e profonda. La discrezione non fa per noi. Ad ogni allestimento di spettacolo è per noi in gioco una partita grave. Se non saremo decisi a portare fino alle ultime conseguenze i nostri principi, penseremo che non varrà la pena di giocare la partita. Lo spettatore che viene da noi saprà di venire a sottoporsi ad una vera e propria operazione, dove non solo è in gioco il suo spirito, ma i suoi sensi e la sua carne. Se non fossimo persuasi di colpirlo il più gravemente possibile, ci riterremmo impari al nostro compito più assoluto.Egli deve essere ben convinto che siamo capaci di farlo gridare.
Le opere più grandi del mondo sono state fatte dalle persone più umili, nell’indifferenza più totale.