Emanuele Ricci – Matrimonio
Ho sempre visto il matrimonio come una sorta di funerale, in cui gli invitati ridono, per mascherare la propria tristezza.
Ho sempre visto il matrimonio come una sorta di funerale, in cui gli invitati ridono, per mascherare la propria tristezza.
Molte sono le persone importanti della mia vita, ma solo una l’ha segnata indelebilmente: Mia moglie.
Il divorzio è un regolamento di conti. Come il matrimonio.
Se alla fine incontrerò la donna dei miei sogni, cosa ne farò di mia moglie?
È l’inizio di un’immensa gioia, coronata da due cuori che diventeranno un unico e solo per sempre, un augurio candido e dolce…
Un giorno troveranno la cura definitiva per il cancro… ma la cura per una politica malata non penso si possa trovare mai.
Matrimonio: un patto scellerato tra noi e il destino. Giuriamo il falso, consapevoli che nessuno sa cosa avverrà domani. Firmiamo un contratto, come se un pezzo di carta fosse la verità assoluta e incontrovertibile. Nulla di più falso, l’amore non ha bisogno di consensi altrui, l’amore basta a se stesso, è qualcosa che appartiene e riguarda solo gli innamorati, non si svende per un servizio di piatti, due pentole e una bustarella, non ha bisogno dell’approvazione di parenti e amici falsamente compiaciuti. “Bello l’abito della sposa!” “Si ma lui poteva mettere un abito diverso!” “Elegante lo sposo!” “Si ma la sposa! Poteva trovare di meglio!” L’amore vero, non cambia il nome, non annulla il cognome. L’amore cammina a fianco agli innamorati, non in testa.