Emilio Civardi – Medicina e salute
Torno alla realtà. Il paziente è sdraiato in un letto d’ospedale. Io sono al suo fianco. Ogni cosa attorno ha perso valore o, meglio, è stata ricondotta a quello vero.
Torno alla realtà. Il paziente è sdraiato in un letto d’ospedale. Io sono al suo fianco. Ogni cosa attorno ha perso valore o, meglio, è stata ricondotta a quello vero.
La medicina è semplicemente l’involucro di un lavoro che salva la vita.
Con il continuo aumento delle prestazioni specialistiche, e delle medicine, capisco i pellegrinaggi verso i santuari, non ci resta che sperare in un miracolo.
Malattia e solitudine sono affini. Alla minima malattia, l’uomo si sente ancora più solo di prima.
I medici se guariscono i corpi, uccidono il coraggio.
La tecnologia medica oggi consente di mantenere in stato vegetativo un corpo senza attività cerebrali quasi all’infinito; ma il fatto che sul piano tecnico lo si possa fare non significa che lo si debba fare sul piano etico.
Quando vai per dottori non sai che acqua ti coglie, a forza di scavare e fare analisi, comunque trovano qualcosa che non va, tu fino ad ora sei stato sano come un pesce, ti convinci a forza di pensare che invece ora ti senti male e cominci a stare male sul serio. Non sarà che bisogna fare un corso ai dottori per non fare allarmare i loro pazienti che si chiamano non a caso… proprio così.