Emilio Civardi – Medicina e salute
Torno alla realtà. Il paziente è sdraiato in un letto d’ospedale. Io sono al suo fianco. Ogni cosa attorno ha perso valore o, meglio, è stata ricondotta a quello vero.
Torno alla realtà. Il paziente è sdraiato in un letto d’ospedale. Io sono al suo fianco. Ogni cosa attorno ha perso valore o, meglio, è stata ricondotta a quello vero.
Per curare il raffreddore anni fa un dottore raccomandava alla mamma e al suo bimbetto, un saggio e ancor attuale abbinamento: Lana, Letto, Latte… e fazzoletto!
Per i medici della psiche, la personalità è un orgoglio diagnostico.
Una febbricola, a volte, annuncia grandi mali.
La salute è uno stato precario che non promette niente di buono.
O ci illudiamo di ottenere un miracolo a Lourdes, benché in centocinquant’anni la Madonna ne abbia ufficialmente concessi solo sessantacinque a cento milioni di pellegrini. Una media, inferiore a uno su un milione, di gran lunga più bassa della percentuale delle remissioni spontanee dei tumori, che è dell’ordine di uno su diecimila. Senza contare che, come osservava Emile Zola, fra gli ex voto si vedono molte stampelle ma nessuna gamba di legno.
Delle nozioni mi spingono verso la salute, mentre delle moderne informazioni mi portano sul versante opposto. L’oggettività spesso mi sfugge, e mi barcameno alla ricerca di una mia verità.