Emilio Rega – Frasi sull’Italia e gli Italiani
Italiani: “brava gente” o gente furba?
Italiani: “brava gente” o gente furba?
Il Senatore Esteban Juan Caselli, eletto nella circoscrizione dell’America Meridionale al Senato della Repubblica Italiana, desidera esprimere alcune considerazioni davanti a recenti dichiarazioni della Signora Presidente della Repubblica Argentina, Cristina Fernandez de Kirchner, riferite all’immigrazione storica nel paese sudamericano, inclusa ovviamente quella italiana etichettandola come “dei morti di fame scesi dalle navi”.Sembrerebbe che, per la Presidente, le illusioni di coloro che volevano solo lasciarsi dietro storie d’angoscia e disperazione, causate dalle guerre e dalle conseguenze da essa derivate quale la fame, fossero motivi sufficienti per considerarli inferiori o non degni della generosità che il governo argentino d’allora seppe dimostrare.Quelle persone alle quali la dottoressa Fernandez chiama “morti di fame” sono state precisamente i nostri nonni che non sono arrivati in terra argentina solo per soddisfare i loro impellenti bisogni – senza assolutamente cercare di ottenere qualche sussidio gratuito in cambio di voti – ma per lavorare duramente costruendo l’Argentina che fu tra i primi sei paesi al mondo per il suo sviluppo.Sono stati loro che hanno fatto si che il paese diventasse il “granaio del mondo”.Sono stati loro che, lavorando giorno e notte, mangiavano pane e cipolla per risparmiare e poter cosi mandare i figli a scuola.Sono stati loro, da emigranti, coloro che hanno popolato l’immensa geografia Argentina con i loro figli e nipoti contribuendo a creare, da esempio per tutta l’America Latina, un ceto medio colto ed intraprendente.I discendenti di quelle meravigliose donne e meravigliosi uomini “morti di fame” hanno imparato che il pane si guadagna col sudore della propria fronte e non con l’assitenzialismo.Fa veramente rabbia e provoca sdegno ascoltare l’appellativo “morti di fame” pronunciato con una cosi grande superbia verso persone che, certamente, erano affamati ma di progresso e un po’ di serenità.Sinceramente, piuttosto che quella poco generosa ed offensiva descrizione, sarebbe stato meglio rendere omaggio e riconoscenza, non solo agli italiani, ma a tutti coloro che, come dice la costituzione della repubblica argentina, hanno voluto “abitare il suolo argentino” in pace ed armonia con tutti gli altri.Senatore Esteban Juan CaselliRoma, 27 settembre 2012.
Che tristezza di paese! Ci lamentiamo dei politici corrotti, ma poi facciamo il tifo per delle persone che vengono pagati milioni di euro per calciare una palla. Il patriottismo è limitato al solo mondo del calcio, quando nella vita di tutti giorni ci tocca combattere contro quella stessa bandiera tricolore che ci opprime. Che vergogna.
Ahi serva Italia, di dolore ostello,nave sanza nocchiere in gran tempesta,non donna di province, ma bordello!
Chi ha fatto l’Italia col sangue, a chi l’Italia ha eretto monumenti in ogni piazza, se potesse vedere per che cosa ha buttato il sangue ci sputerebbe in faccia.
Lamentarsi non serve ad altro che ad allargare la fossa nella quale siamo finiti, ora è giunto il momento di agire, uniti dobbiamo formare una rete umana per uscirne e riprenderci il nostro futuro.
La pazienza, la disponibilità, la comprensione, la solidarietà, la forza e altro fanno parte dell’indole del popolo italiano… fatto sta che si arriva anche ad un limite, e se vogliamo passare per stupidi lo facciamo consapevolmente… ma quando veniamo attaccati senza motivo e si mette in discussione la nostra patria, la nostra voce diventa una e la forza della voce unita di tutto il popolo italiano non ha timore di affrontare nessuno.