Emilio Rega – Progresso
Col moralismo non si progredisce.
Col moralismo non si progredisce.
Sono un effimero e non troppo scontento cittadino di una metropoli creduta moderna perché ogni gusto conosciuto vi è eluso, sia nell’arredamento e nell’esterno delle case, sia nel disegno della città. Sono città! Gruppi di torri comunali cantano le idee dei popoli. Dai castelli d’osso esce la musica ignota. Tutte le leggende si animano e gli alci irrompono nei borghi. Il paradiso degli uragani sprofonda. I selvaggi danzano ininterrottamente la festa della notte.
La razza umana avanza di un passo per retrocedere di due, come la danza degli stupidi.
Le migliori intuizioni le ha il cosiddetto idiota, non l’intelligente.
Il calcolo sul futuro è un vento spietato, che spazza la sabbia dalla pietra essenziale. Ci fa mangiare perché bisogna, non per golosità.
Se il tuo ruolo ti impone di amarmi preferisco non essere amato.
Impara dal passato per impadronirti del presente, senza mai affidarti troppo al futuro.