Emilio Rega – Società
L’ecumenismo dei capi.
L’ecumenismo dei capi.
E la crisi in Italia continua a mordere senza pietà; intanto che i nostri politici si incolpano a vicenda, aumentano i suicidi di coloro che vedono calare su di loro la mannaia dello Stato. Ancora niente luce in fondo al tunnel della crisi. Per dirla con i nostri amici teutonici: “Noch kein Silberstreifen am Horizont” cioè: Ancora nessuna striscia d’argento all’orizzonte.
Data una teoria scientifica la domanda susseguente per inverarla è: “quali aperture mi dà?”
Me ne frego di quella parte di mondo che ha sempre un dito puntato contro qualcosa o qualcuno. Io preferisco camminare verso quella parte che porge le mani in avanti solo per aiutare gli altri. Me ne frego di quella parte di mondo che usa la sua dialettica per offendere o sminuire qualcuno con eleganza. Io amo confrontarmi con quella parte di mondo che se ti deve dire che sei un “testa di cavolo” e mandarti a “fanculo” te lo dice senza ricamarci sopra.
La società di oggi è profondamente cambiata rispetto a quella di ieri, ma nella società di oggi troviamo quello che ieri erano definite pure e semplici illazioni.
La nostra società è cosi marcia che accetta più volentieri un disonesto vincente che un onesto che ha perso.
Scrivo dal punto di vista di un ragazzo senza più certezze e passioni e alla ricerca di una posizione in questa società. Siamo schiavi di questo mondo fato vincitori e vinti ma comunque persi nella infinita della solitudine. Ci imponiamo paure e pregiudizi che ci distruggono l’anima e lo spirito della nostra umanità. Dobbiamo riscoprire la gioia della solidarietà e finirla a farci del male a vicenda. Ma forse anche questo che sto scrivendo non convince neanche me e non aiuta purtroppo a sentirmi meglio.