Enrico Brizzi – Libri
Voglio che tiri fuori la tua dannata testa di struzzo da sottoterra, amico mio. Spetta una briciola di rischio a ognuno, se vogliamo cambiare il mondo.
Voglio che tiri fuori la tua dannata testa di struzzo da sottoterra, amico mio. Spetta una briciola di rischio a ognuno, se vogliamo cambiare il mondo.
Tuoni in lontananza. Il guizzo bianco di un lampo ha illuminato la cucina. (ho avuto un pensiero sciocco: Dio ci ha appena scattato una foto?)
Non era la prima volta che scoppiava un litigio durante la colazione, al numero 4 di Privet Drive. Il signor Vernon Dursley era stato svegliato all’alba da un fischio acutissimo proveniente dalla camera di suo nipote Harry.”Tre volte in una settimana!” Tuonò dall’altra parte del tavolo. “Se non riesci a tenere a bada quella civetta, dovrà andarsene!”Ancora una volta, Harry provò a spiegare.”Si annoia” disse. “Edvige è abituata a volare all’aperto. Se solo potessi lasciarla libera di notte…””Ma mi hai preso per scemo? ” ringhiò zio Vernon con un pezzetto di uovo fritto impagliato nei baffoni. “So bene cosa succederebbe a lasciar libero quell’animale.”E scambiò un’occhiata cupa con la moglie Petunia.
Travis si mise a sorseggiare la birra in silenzio, lo sguardo perso in lontananza sull’acqua…
Quando sono con altra gente (mi è venuto in mente stasera, mentre facevo il bagno a mio figlio) – non importa se estranei o molto vicini – c’è un pensiero che non mi abbandona: sanno tutti fare con naturalezza ciò di cui io mi sento assolutamente incapace: mettere radici.
Ricordati bene quello che ti dico: tu non sei sola, finché ci sono io. Tu puoi contare su di me, sempre. Non sto scherzando, ascolta: mi puoi chiamare anche nel cuore della notte se ti svegli con la paura dei satanisti, dei vampiri, degli zombi: io ti proteggerò. Non farò mai più lo spiritoso. E quando ti sentirai perduta, debole. Brutta, sola e disperata, non dovrai fare altro che chiamarmi; io verrò e ti racconterò di come tutti gli uomini che ti vedevano, quando ti ho conosciuta, s’innamorassero ti te all’istante, zac, fulminati; ti mostrerò quella famosa foto davanti a Krizia e poi ti porterò allo specchio e ti obbligherò a constatare che sei ancora bella come allora, prodigiosamente bella, oserei dire, perché sembra che per te il tempo non sia passato. E se ti si romperà la lavatrice, la macchina, il computer, il telefonino, e ti sentirai morire alla sola idea di consumare energie per ripararli non ti preoccupare: chiama me, e ci penserò io. Avrò cura di te in qualunque momento tu ne abbia bisogno, ogni giorno dell’anno. Ogni anno che verrà fino a quando incontrerai un uomo meraviglioso che ti amerà profondamente per il resto della tua vita, e allora lo farà lui molto meglio di me. Farò tutto questo, Marta, te lo giuro, sarò fiero di farlo; ma tu, ti prego, non toccare più l’argomento Lara con me.
Quando c’è in ballo il passato, tutti diventiamo romanzieri.