Enrico De Santis – Tempi Moderni
Tutto è connesso con tutto. Noi conosciamo tutto. Invero ignoriamo la natura delle connessioni.
Tutto è connesso con tutto. Noi conosciamo tutto. Invero ignoriamo la natura delle connessioni.
Ogni epoca ha avuto grandi guerre: la guerra di secessione americana, la rivoluzione francese, le due guerre mondiali, noi abbiamo la guerra degli smartphone.
“Ma cosa vogliamo mettere a posto ed avere regole quando abbiamo destrutturato tutto! In televisione le giornaliste parlano di etica che non c’è più ed hanno abiti succinti invece che professionali camicette. Le suore cantano nei reality invece di riflettere in preghiera nei conventi. Una volta il potere non si toccava… se ne aveva soggezione. I padri di famiglia sono diventati gli amici dei figli. Non sono impazzito e non sono un retrogrado; era meglio prima? Assolutamente no! Io condanno solo questa voglia di essere eticamente perfetti e strutturati quando prima la si è condannata. E” una questione di coerenza.
Vivo un Papa, se ne fa un altro.
Il ventennio breve. Un’epoca cominciata agli inizi degli anni Novanta, che aveva gradualmente spopolato le province, spostato masse di giovani fiduciosi in città. L’epoca del “miracolo economico”, della Ruota della Fortuna e del Gabibbo, quando sembrava ovvio poter vendere qualsiasi cosa: un progetto politico, un paio di gambe, un pezzo di truciolato spacciandolo per massello, è adesso finita e sepolta nei cartelli “fuori tutto” e “cessata attività”.
Il dono più valoroso che possiamo elargire ai nostri cari è il tempo! Il tempo smisuratamente prezioso,perché non torna indietro, donare il nostro tempo è donare noi stessi agli altri!
In passato c’è stato chi ha dato la vita anche per gli altri italiani. Oggi invece c’è chi la vita la perde a causa degli altri italiani.