Enrico Giuffrida – Arte
La fantasia tramuta i sogni in arte.
La fantasia tramuta i sogni in arte.
È una passione che mi travolge, ogni materiale che può prendere forma per me è possibile realizzare.
Il drogato e l’artista hanno un sacco di cose in comune.
Dove trovate un italiano bastantemente colto che vi parli come vi parlo io dell’arte? La grande maggioranza degli uomini educati non ne capisce niente, ma si guarda molto bene del confessarlo. È curioso di star ad ascoltare un gruppo di questi sciocconi ipocriti davanti ad un quadro o a una statua, quando fanno una fatica del diavolo per metter fuori dell’ammirazione, credendo ciascuno di aver a che fare con degli intelligenti. Se potessero levarsi la maschera tutti ad un tratto, udreste che risata!
I personaggi di Sergio Bonelli sono nati sulla carta per poi vivere ramificate, diversificate e condivise esistenze in milioni di menti.
Una foto rappresenta l’ultimo istante di un attimo moribondo che vivrà in eterno.
Mi rifiuto di pensare che un dipinto, ad esempio, possa ridursi a essere solo il risultato di un freddo processo di comunicazione che procede da un particolare punto a un altro. L’arte è un’azione, una prassi, una militanza e un dialogo, soprattutto. L’artista, però, non parla personalmente con il suo pubblico, non fa l’entertainer; lui conversa con sé stesso, porta la conversazione tra i presenti e la dona a loro senza preoccuparsi di come il dono verrà accolto. Prendendo parte a una mostra con qualcosa di proprio, il pittore accende promesse di significato che altri dovranno decifrare, finendo poi col fare i bagagli e passare a formulare un nuovo dialogo interiore.