Enzo Ferrari – Sport
Il secondo è il primo dei perdenti.
Il secondo è il primo dei perdenti.
Siamo “bianco neri”. Siamo bianchi come la luce e neri come il buio in cui vi abbiamo per l’ennesima volta lasciato. Un campo spesso contestato, un nome spesso storpiato: da Juventini a “rubentini”. Ma in realtà nessuno è santo. Siamo a 33 e in questo bellissimo caso, amici miei, comunque giri quel numero, sempre 33 sono! Chiamateci come volete, disprezzateci. Mentre voi parlate, divorati dalla rabbia, sperando in un affondo noi trionfiamo per la 33esima volta alla faccia vostra. Ne esistono di colori, ma qualsiasi altro colore che non sia “bianco nero” è bello da ammirare solo nell’arcobaleno, nelle emozioni e nelle sfumature di un tramonto. Ma su un campo di calcio, sempre e solo “bianco nero” sia.
Sei stupide parole. Ho sbagliato, ma Zidane ha sbagliato a reagire in quel modo.
I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.
La sensazione che si prova mentre si corre proviene dalla fusione della mente, dello spirito e del corpo.
Le uniche lacrime che mi hanno angosciato nella vita sono quelle degli operai, dei disoccupati e dei disperati. Le lacrime dei giocatori rattristano gli idioti.
È meglio essere lenti a vincere che veloci a perdere.